NUOVI SPAZI
Ha 250 anni e si chiama come una città siciliana: ora lo celebra un (nuovo) museo
L’entusiasmante progetto, ideato per celebrare la storia e l'arte della produzione vinicola in Sicilia, e a Marsala, permetterà un'esperienza sensoriale coinvolgente
Palazzo Fici sede del "Museo del Vino" di Marsala
In occasione delle celebrazioni per i 250 anni della nascita del vino Marsala, il Museo sarà intitolato a John Woodhouse, il commerciante inglese che inventò la prima doc italiana, lanciandola sul mercato mondiale.
Si tratta di un sito culturale che il sindaco, Massimo Grillo, ha presentato nei giorni scorsi al Vinitaly, kermesse ideale e naturale, nazionale e internazionale, nonché contenitore multimediale e sensoriale dove passato e futuro della tradizione enologica si incontrano.
A Verona il primo cittadino ha voluto ringraziare la Regione Siciliana per aver finanziato il progetto museale con fondi PO FESR e anche per la disponibilità a sostenere la trasferta per l’attività promozionale e, nella prospettiva di fare rete con altri poli museali regionali, ha evidenziato che l’Amministrazione intende sviluppare un sistema di marketing territoriale con filo conduttore la cultura del vino.
L’entusiasmante progetto, ideato per celebrare la storia e l'arte della produzione vinicola in Sicilia, e a Marsala, permetterà un'esperienza sensoriale coinvolgente che fonde storia, cultura e gusto.
«Non un Museo che parla al passato – dice il sindaco Grillo - ma che si apre al futuro: la conoscenza del Marsala e della sua storia per conoscere a fondo il territorio e le sue eccellenze enogastronomiche.
Marsala ha un tessuto imprenditoriale capace di innovare partendo dalle proprie radici, come fece il mercante inglese John Woodhouse circa 250 anni fa, che riuscì a trasformare il vino prodotto da secoli sul territorio, il perpetuum, in uno dei vini più conosciuti e graditi al mondo.
Proprio per celebrare questa capacità del territorio di rinnovarsi guardando alla tradizione abbiamo deciso di intitolare il primo museo del vino marsala a John Woodhouse, il prossimo 12 maggio».
In pieno centro storico, in uno dei palazzi storici più belli della città, Palazzo Fici (XVIII sec,), il Museo del Vino è posto proprio all’ingresso della città, vicino a una delle sue famose porte, Porta Nuova, che guarda al Parco Archeologico e al Mediterraneo. Un Museo che, quindi, si pone come primo passo per conoscere Marsala e che accoglie i visitatori in un ambiente elegante e moderno, progettato per immergerli nell'affascinante mondo del vino.
Attraverso una combinazione di esibizioni interattive e installazioni multimediali, i visitatori verranno condotti in un viaggio per i secoli di tradizione vinicola della regione. Il Museo, in prospettiva, svilupperà un sistema di marketing territoriale che avrà nella cultura del vino il suo filo conduttore e offrirà una narrazione coinvolgente del territorio attraverso percorsi tematici che emozioneranno il visitatore, suscitandone curiosità olfattive e intellettuali.
Non a caso contiene alcune aule didattiche, nonché una sala degustazione che potrà essere utilizzata dalle aziende, sul cui contributo - in termini di competenze – l’Amministrazione conta per mantenere viva l'affascinante storytelling che Marsala esprime.
Oltre alle esposizioni permanenti, il Museo del Vino ospiterà regolarmente eventi speciali, degustazioni guidate e corsi di formazione per approfondire la conoscenza e l'apprezzamento del vino marsalese.
I visitatori avranno l'opportunità di assaporare una selezione dei migliori vini della regione, guidati da esperti che condivideranno conoscenze e passione per il vino. Per questo fondamentale è il collegamento con l’enoteca comunale, che ha sede nello stesso palazzo, e che guida il visitatore alla conoscenza delle eccellenze vinicole ‘locali’ collegandole con le cantine che puntellano il territorio.
Un Museo aperto al futuro, insomma, come dimostra una sala dedicata all'economia circolare e sostenibile, con Marsala protagonista nel riuso anche nel settore del vetro, simboleggiato da una bottiglia riciclata contenente vino biologico. Il Museo del Vino di Marsala non sarà solo un luogo di intrattenimento e scoperta, ma anche un importante centro culturale che promuoverà la valorizzazione e la conservazione del patrimonio enologico regionale.
Attraverso la sua programmazione educativa e culturale, si impegna a preservare le tradizioni vinicole di Marsala e a promuovere la sua identità come destinazione enoturistica di rilievo.
La sua apertura a Marsala rappresenta un'importante aggiunta al panorama culturale siciliano e offrirà ai visitatori un'opportunità unica di esplorare la ricca storia e la cultura enologica lilibetana. «Che siate appassionati di vino o semplicemente curiosi di scoprire le meraviglie di Marsala – aggiunge il sindaco - il nostro Museo promette di deliziare e ispirare i suoi visitatori con un'esperienza indimenticabile».
Il terroir Marsala è stato davvero protagonista al Vinitaly anche con un talk show nella sala meeting della Regione Siciliana dove a fare gli onori di casa, oltre al primo cittadino, c’erano il presidente e il vicepresidente del Consorzio Tutela Vino marsala Doc - Benedetto Renda e Roberto Magnisi - il consigliere della Strada del Vino, Stefano Caruso, e il Master of Wine, Pietro Russo.
Dopo l'illustrazione dei segreti e dell’adattabilità del vino Marsala - seguita dalla degustazione di un Vergine e di un Superiore - è stato presentato il Museo di prossima inaugurazione, che avrà anche una sala dedicata a Marisa Leo, "donna del vino" vittima di femminicidio.
L'atteso evento troverà pronta una città con tanti progetti di sviluppo in corso e che punta a promuovere il territorio sotto un duplice aspetto: quello formativo, con l'Università di Palermo che riavvia a Marsala il Corso di Viticoltura ed Enologia nell'ambito di un'offerta didattica di più ampio respiro, e quello dell'economia circolare, simboleggiato proprio dalla bottiglia riciclata contenente vino biologico.
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