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Gira il mondo ma si realizza (solo) in Sicilia: chi è Pelin, che ora fa il lavoro dei suoi sogni

Nata a Istanbul, dopo aver vissuto per molti anni all'estero, nell'Isola ha trovato la sua dimensione, inventandosi un nuovo mestiere tra le meraviglie di Ortigia

Federica Puglisi
Giornalista
  • 24 giugno 2024

Pelin Bayer (Foto da Facebook)

Amare la Sicilia e soprattutto Ortigia tanto da decidere di trasferirsi in questo lembo della Sicilia orientale e coltivare le sue grandi passioni. Lei è Pelin Bayer, di origini turche, ma possiamo dire “cittadina del mondo”.

A Siracusa ha scoperto la bellezza di un luogo ricco di incanto e di storia, ma soprattutto le antiche botteghe ortigiane del centro storico della città di Archimede, tanto da creare un circuito per un percorso esperienziale gettonatissimo dai travel agency stranieri.

«Sono di Istanbul ma ho lasciato la mia terra nel 2002 – ci racconta Pelin –. Il mio desiderio era quello di studiare la lingua italiana, ma ho studiato per diventare insegnante di inglese. Mi sono poi trasferita in Olanda dove ho vissuto per molti anni.

In seguito sono venuta in Sicilia per le vacanze e naturalmente ho ricominciato a parlare un italiano molto stentato e con grande passione, che considero la più bella lingua del mondo. Infatti quando ero all’Università avevo imparato l’italiano al Consolato di Istanbul.
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Poi - racconta ancora - ho avuto un importante problema di salute e quando l’ho superato, ho capito che questa era per me una seconda possibilità».

Da qui la decisione di restare nell’Isola e di coltivare le sue passioni. Sia l’insegnamento della lingua inglese, ma anche la conoscenza e la scoperta dei luoghi più nascosti di Siracusa.

«Ho cominciato a guardare la vita profonda che c’è dentro l’isola di Ortigia – spiega -, a guardare la sua gente, le sue piccole cose. E ho scoperto un mondo». Pelin ha avuto così l’idea di andare alla scoperta delle tante e storiche botteghe artigiane.

«Di fronte al mio palazzo c’era una donna bellissima – dice -, che mi ha raccontato la sua storia e il suo lavoro. Ne sono rimasta affascinata e ho così deciso di andare alla scoperta di altri luoghi, come chiese e palazzi nobiliari, a conoscere altri artigiani».

Poi lo stop dovuto alla pandemia. Ma nonostante la fase di fermo in Pelin è cresciuto il desiderio di portare avanti questo progetto. E così è stato. Un’idea che punta a valorizzare il turismo lento, basato sulle esperienze e sui segreti di antichi mestieri che si tramandano di generazione.

Le botteghe del circuito creato da Pelin si occupano di ceramica, di tessitura, gioielleria, della lavorazione del cuoio, delle pelli, del papiro. E lei si è anche formata per realizzare questo progetto, realizzando un business plan finalizzato a creare un centro culturale.

Ci tiene a precisare, però, che lei non è una guida, ma anzi con l’esperienza di questi anni è diventata un punto di riferimento per le guide accreditate che la cercano per far conoscere gli itinerari a chi visita Ortigia. E il passaparola ha permesso di accrescere il progetto, di creare una piattaforma social “Pelin’s world Sicily” e sviluppare quella rete di contatti che sta crescendo.

«La mia è un’idea di storytelling – aggiunge – di racconto dei luoghi. Molti artisti scelgono di vivere in Sicilia, di restarci, perché è un luogo bellissimo. Ma serve coraggio per restare e coltivare i propri sogni. E io ci sto provando con questo mio progetto.

Perché senza la storia, senza il proprio passato, non posso dare un futuro ai tanti bambini che incontro e a cui insegno l’inglese. Bisogna pensare anche a loro e puntare ad un turismo che guarda alla storia e alle piccole cose che un territorio offre, alla sua memoria da custodire e scoprire».
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