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Fu la prima capitale normanna della Sicilia: Troina, che è anche tra "I borghi più belli d'Italia"

Visitare la città in provincia di Enna, significa immergersi nelle bellezze artistiche e culturali di un antico borgo, balcone naturale da cui poter ammirare l'Etna

Roberta Barba
Storico dell'arte
  • 9 luglio 2021

La cattedrale di Troina (foto dal sito Rete città della cultura)

Siti storici, meraviglie naturali, eventi culturali, folklore, tradizione, arte, storia e tanto altro da vedere nella prima capitale normanna della Sicilia: Troina.

Visitare la città di Troina, in provincia di Enna, infatti significa immergersi totalmente nelle bellezze artistiche, culturali, storiche di un antico borgo. La città nel 2019 è entrata nel circuito de “I borghi più belli d’Italia”, altro motivo per cui una visita in loco vi lascerà stupefatti.

Posizionata su un'area prevalentemente montuosa, in prossimità dei Nebrodi, nella parte centrorientale dell'isola, dista 62 km da Enna, capoluogo di provincia, e 71 km da Catania, della cui provincia ha fatto parte fino al 1927. La storia del borgo di Troina è legata alla conquista dei Normanni. Questi, nel 1060, infatti, liberarono Troina dalla dominazione araba e Ruggero I di Sicilia la proclamò prima capitale della Contea di Sicilia.

Il comune in provincia di Enna è anche il balcone naturale da cui poter ammirare l’Etna. La sua posizione privilegiata ha fatto sì che il Conte Ruggero la scegliesse come roccaforte e base per conquistare l’intera Sicilia. Un segno del passaggio dei Normanni è la torre conservata in piazza Conte Ruggero, poi rimaneggiata nel ‘500 ed è l’attuale campanile della Chiesa Madre dedicata a Maria Santissima Assunta.
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È l'unica città fortificata Normanna dell’isola che si è mantenuta nel tempo, così come si sono conservate le testimonianze di quei popoli che prima dei Normanni hanno abitato la città quale borgo strategico. Infatti, sul monte Muganà è conservata una necropoli di origine preistorica, vi sono anche tracce di insediamenti umani risalenti al neolitico, i resti della città ellenistico-romana e i ruderi di un’imponente fortificazione muraria a blocchi megalitici risalenti ai secoli IV e III a.C.

Il centro storico ha fondamenta medievali tra cui si annoverano la cattedrale dedicata all’Assunta, le mura edificate dal Conte Ruggero inglobate nella chiesa e nel convento di San Francesco e la Torre Capitania, che è stata sede del bargello – il capitano militare incaricato di mantenere l'ordine durante periodi di rivolta – per non parlare dei palazzi sfarzosi delle famiglie più potenti che si sono alternate nel tempo.

A proposito della Cattedrale, dedicata all’Assunta nel 1080 è diventata la prima sede episcopale siciliana e nel 1082 Papa Urbano II vi ha celebrato una messa per ricompensare la fatica bellica contro le forze musulmane e il privilegio dell’Apostolica legazia, cioè il potere dato ai re di Sicilia di nominare direttamente i vescovi siciliani.

In questa maniera venne istituita la Diocesi di Troina e il Gran Conte Ruggero nominò il normanno Roberto, che però nel 1096 decise di spostare la sede vescovile a Messina, ma nonostante ciò la città dell’ennese è rimasta fino al XVIII secolo un importante centro religioso tanto che vi si contavano trenta chiese e dodici monasteri.

Qui i nuovi quartieri, con le case colorate e rimesse a nuovo, si mescolano con quelli storici e antichi, con le case in pietra e gli antichi terrazzi in ferro. Ma non solo, la città ricade nel Parco dei Nebrodi, l’area naturale protetta più grande della Sicilia, e passeggiando tra i boschi e la ricca vegetazione del borgo è possibile godere di una pace e di una serenità ineguagliabili alla scoperta di una flora e di una fauna uniche nel suo genere.

I boschi, tra l’altro, sono beni di inestimabile valore poiché appartengono alla città da oltre nove secoli e sono stati donati, in segno di affetto e riconoscenza, da Ruggero I e poi dal Re Guglielmo ad alcuni monasteri basiliani ed alla comunità troinese.

Da non perdere è la sagra della “vastedda cu sammucu” che si svolge ogni anno in primavera, durante la festa in onore di San Silvestro, patrono di Troina. La particolarità di questa antica focaccia, simbolo dell’identità della città e di esclusiva produzione della cucina troinese, risiede nell’essenza di fiori di sambuco – di cui viene coperta – bianchi e profumati. Insomma, Troina è uno splendido borgo, immerso nel verde, da visitare assolutamente!

Come arrivare:
Da Palermo – autostrada A19 uscita Agira, via Gagliano Castelferrato (SP34) e bivio Troina.

Da Catania – superstrada per Adrano con uscita Paternò nord - Schettino, via Centrale Eurelios e bivio Troina (SS575)
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