STORIE
Essere figlia di un "vero" pentito di mafia: Luana Ilardo e la sua lotta per avere giustizia
«Mio padre era un uomo che ha sbagliato, ma era un uomo che con tutte le sue forze ha cercato di rimediare ai suoi errori». Una storia dimenticata di una figlia coraggiosa
Lei è Luana Ilardo, figlia di Luigi in passato capomafia della provincia di Caltanissetta poi diventato confidente del colonnello dei carabinieri Michele Riccio e pronto a collaborare ufficialmente con la giustizia.
Ma il suo contributo è stato interrotto il 10 maggio del 1996 quando è stato ucciso. Quello di Luigi Ilardo è uno dei misteri italiani, una di quelle vicende avvolte nella nebbia di linee grigie non meglio identificate che ha avuto dalla giustizia solo in parte risposte. "Mio padre era realmente pentito di essere stato un mafioso - dice Luana Ilardo - ci aveva scritto una lettera in cui si rammaricava di non potere tornare indietro per fare scelte di vita diverse".
Nel 2019 per il delitto di Luigi Ilardo sono stati condannati all'ergastolo i boss Giuseppe Madonia, Vincenzo Santapaola, Maurizio Zuccaro, e Orazio Benedetto Cocimano.
Il processo ha stabilito la responsabilità di Cosa nostra nel delitto ma quel che ad oggi resta avvolto nel mistero è come cosa nostra catanese venne a sapere della volontà di Luigi Ilardo di collaborare.
E sta proprio qui, in rapporti poco chiari fra sezioni deviate dello Stato e i clan la chiave di tutto. Una chiave che però non si riesce a trovare. Luna Ilardo porta avanti una battaglia appoggiata anche da pm come Nino Di Matteo. Una battaglia che forse un giorno la porterà a vincere la sua guerra fatta solo di una parola che è giustizia.
E proprio a Luna Ilardo è dedicato il nuovo episodio di STORIE, la serie Youtube realizzata da Fuoririga.
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