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Era su due piani a Palermo, ora è un rudere: chi ricorda il (grande) Cinema Manzella

Si trova in un quartiere che ospita uno dei mercati storici ma meno conosciuti della città. Vi raccontiamo la sua storia attraverso i racconti di chi lo frequentava

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 12 novembre 2024

Il cinema Manzella a Palermo (foto di Giovanni Lizzio)

In pieno dopoguerra, a Palermo, negli anni '40, in via Aloisio Juvara, al numero 32, ad angolo con la via Montalbo da un lato e con la via Starrabba dall'altro, apre il Cinema Manzella. Un posto inizialmente utilizzato per trasmettere i documentari bellici che poi avrebbero ceduto il posto ai film.

Un cinema su due piani e inizialmente con la sola platea. Successivamente, quando nasce il Nuovo Cinema Manzella, vengono apportate delle modifiche relative al volume dell'edificio con l'aggiunta di posti in galleria. Il nome era quello degli storici proprietari che in zona avevano anche un bar pasticceria.

L'ingresso della biglietteria è sulla via Montalbo, quella strada che diventa da lì a poco il viale del pesce, della frutta e della verdura, il mercato popolato non solo dalla gente del quartiere ma da tutti i palermitani a caccia di convenienza e qualità.

Oggi, purtroppo, esiste molto poco di tutto questo e di quel grande Cinema resta solo un rudere abbandonato. I più nostalgici vorrebbero un museo del cinema a testimonianza che in quelle mura c'è stata vita. Negli anni '50, quando la televisione è ancora un bene di lusso, la domenica pomeriggio si va al cinema Manzella sempre pieno.
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All'ingresso del cinema si possono acquistare sigarette sfuse e panini con la milza.

Sui social tanta gente lo ricorda e si possono leggere commenti come quello di Aurelio Miloro: «Ricordo che con 100 lire andavo al cinema Manzella pagando 60 lire il biglietto. Quando uscivo dal cinema andavo al bar Manzella e con 30 lire mi compravo un cannolo, quindi mi rimanevano pure dieci lire».

Qualche anno più tardi il costo del biglietto è aumentato, più che raddoppiato, infatti Nunzio Lo Iacono afferma: «Era il mio cinema preferito di ogni domenica, con 150 lire pagavo il biglietto, 30 lire l'ascaretto, e con le ultime 20 lire compravo la semenza».

Un sacco di gente, vere e proprie "folle" di quel quartiere ci andavano per guardare film come "Rambo", "Gesù di Nazareth", "Franco e Ciccio", "King Kong", "Il Diavolo e l'Acquasanta".

Andrea Scaglione ricorda anche come «qui è stata legittimata un po' di storia». Infatti, in tempi recenti, sul prospetto dell'ex cinema Manzella, su iniziativa promossa da Giorgia Butera di Mete Onlus è stata impressa una targa a ricordo dell'attore Lando Buzzanca.

«Un momento importante per gli abitanti del quartiere e per un gigante che da questa strada è partito, conquistando il mondo intero», scrive Mimmo Corrao.

Insomma, intere generazioni cresciute tra le mura del Cinema Manzella con il senso dell'appartenenza di un rione che vivevano insieme le emozioni della prima di un film.

Stild Alcor su Facebook commenta così: «Li ho visti tutti là, pure "La Febbre del sabato sera" in seconda visione; tutti i film di Bruce Lee. A volte il signor Manzella mi omaggiava qualche locandina. Ricordo perfino l'odore di quel Cinema caratterizzato da una sorta di legno simile al sandalo. Le poltrone erano tutte di legno, appunto. Ma comodissime!».

Il Cinema Manzella resta aperto fino alla metà degli anni '80. Sono tantissimi i ricordi legati a questo luogo ed è tanto il desiderio tra la gente della borgata di vedere risorgere quel grande rudere, magari in un cinema o in un teatro senza dimenticare mai che lì c'era il Cinema Manzella.
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