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Era lì da 96 anni, ma se la cerchi non la trovi più: Palermo perde una delle prime edicole

Aperta nel 1929, l'attività non solo ha abbassato la saracinesca per sempre, ma è stata proprio smontata. "Vendevamo solo figurine", spiega l'edicolante.

Balarm
La redazione
  • 15 aprile 2024

Ha provato a resistere fino all'ultimo, ma alla fine la crisi di giornali e riviste ha avuto la meglio anche su di lei.

Aperta nel 1929, chiude i battenti la storica edicola di Piazza San Francesco di Paola per generazioni punto di riferimento per i lettori del quartiere Politeama.

«L'avvento dei giornali online e degli smartphone ci ha ucciso - spiega il titolare Angelo Ferrara a PalermoToday - Non ha più senso continuare».

Dopo 96 anni di vita, l'attività non solo abbassa la saracinesca per sempre, ma viene proprio smontata. Il marciapiede antistante la Chiesa San Francesco di Paola adesso è vuoto.

E insieme a lei ci "lascia" anche la storica insegna del giornale L'Ora, che per generazioni l'edicola ha esposto insieme a quella degli altri quotidiani, orgogliosamente, nonostante la pubblicazione del giornale pomeridiano era cessata dal 9 maggio del 1992.

«Era una cosa a cui tenevo particolarmente - ricorda commosso Ferrara - Non l'ho mai voluta smontare. Facevo gli strilloni con i titoli de L'Ora, richiamavano la gente del quartiere anche solo per commentare i fatti del giorno.
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Era il quotidiano di Palermo e dei palermitani, lo vendevo ogni pomeriggio, faceva il tutto esaurito».

La (quasi) centenaria attività di famiglia fu una delle prime edicole aperte in città. «Ad aprirla fu mio nonno - racconta Angelo Ferrara - Mio nonno aveva un banchetto con le ruote. Quando finiva il turno di lavoro lo smontava e lo conservava in un magazzino.

Poi hanno impiantanto un'edicoletta di legno fino a quella che c'era adesso».

Quando ha iniziato a respirare l'odore della carta stampata, Angelo Ferrara era appena un bambino: «Un profumo inebriante. Abbiamo provato a resistere fin quando abbiamo potuto - afferma l'edicolante, oggi 76enne.

Continuare era inutile. La gente non veniva più, né di mattina né di pomeriggio. Perché allora tenere aperto un simbolo come un'edicola solo per vendere figurine? L'edicola è il quotidiano e senza quotidiani non esistono le edicole».
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