MISTERI E LEGGENDE
È tra i più spettacolari al mondo e lo vedi in Sicilia: cos'è l'effetto "Fata Morgana"
Non è solo una favola ma indica un vero e ben documentato effetto illusorio ottico, conosciuto in tutto il mondo e che accade in una precisa parte dell'Isola
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Stretto di Messina, foto di Sergio Palumbo
Fu la Signora delle acque lacustri o marine dove aveva numerosi castelli alcuni lontanissimi dagli specchi d’acqua del Nord freddi e uggiosi. La sua leggenda è ampiamente diffusa in alcune zone d’Italia e soprattutto sullo Stretto di Messina.
Come sia arrivata questa maga dai poteri non sempre positivi ma sicuramente straordinari, è interessante. Inoltre sappiamo che Fatamorgana chiamata così senza traduzione non è solo una favola ma indica un ben documentato effetto illusorio ottico, conosciuto in tutto il mondo.
Prima di spiegare in cosa consiste, torniamo a come una leggenda celtica si sia attestata sulle sponde del Mediterraneo. Morgana probabilmente arrivò con le invasioni dei Barbari, popoli del nord depositari di un ricco patrimonio di creature fantastiche e mitologiche.
All’improvviso comparve una donna stupenda che gli disse: «Quella bella Isola, la vuoi? Ecco che io te la do con le sue città, le sue campagne profumate e coi suoi monti che vomitano fuoco… è a due passi da te». Il mare era calmissimo e la luce del primo mattino creava una leggera foschia iridescente. La donna fece un cenno e l’Isola magicamente si avvicinò alla Calabria in modo tale che si potevano distinguere le spiagge, gli aranceti, i sentieri di campagna, i muli con gli uomini che li guidavano.
Messina era così vicina che si scorsero in maniera precisa le attività del porto, con lo scarico delle merci, le barche e i velieri. Tutto così a “portata di mano” che il Barbaro si buttò in acqua convinto che sarebbero bastate poche bracciate, ma all’improvviso l’incantesimo sparì, ed il Condottiero affogò.
Era stata un’illusione, un miraggio, era l’effetto Fata Morgana che deforma le immagini specie in estate in assenza di vento alle prime luci dell’alba. Signora e padrona delle profondità, nello Stretto, Morgana, si narra abbia il suo più bello e antico palazzo, meta di tutte le fate del Mediterraneo.
Le leggende non finiscono qui. Un’altra racconta che Re Ruggero, nel 1060, guardava la sponda della Sicilia, il vento portava il profumo di zagara accompagnata da suoni che assomigliavano a lamenti e a grida in lingua mussulmana. Un vecchio eremita che era lì spiegò che sull’Isola i mussulmani avevano reso schiavi i cristiani.
Chiese quindi al Re perché non li andasse a salvare: «Perché non combatti e muori per la tua fede?». Il Re rimase pensieroso, quando dal mare comparve la testa di una donna, era Morgana, che emersa da un gorgo fece uscire un cocchio con dei cavalli bianchi e azzurri.
Invitò Ruggero a salire rassicurandolo che avrebbe trasportato anche l’intero esercito. Il Re disse a Morgana che da credente si sarebbe potuto affidare solo alla Madonna ed ai Santi. Morgana , decisa a convincerlo, mostrò ulteriormente le sue arti magiche facendo apparire vicinissima la costa siciliana: «Eccoti la Sicilia! Salta su di essa, raggiungi Messina e io farò in modo che in essa troverai il più forte e numeroso esercito che tu abbia mai avuto in battaglia».
Fu inutile, e fece sparire tutto, raggiungendo con il cocchio l’isola in direzione dell’Etna. La Sicilia non poteva essere liberata dai mussulmani con un incantesimo. Un’altra notizia la troviamo nel racconto Parsifal, il cavaliere della Tavola Rotonda che recuperò il Santo Graal, l’Etna è chiamata “la montagna di fata Morgana".
Vi sono numerose testimonianze dei miraggi della Fata Morgana come quella di Michele Saffiotti del 1816 che racconta che vide con i colori dell’Iride riflessi nell’acqua case, animali, uomini. Andando ancora indietro nel tempo nel 1643 un prete dal suo convento vide il mare della Sicilia gonfiarsi fino a diventare come “una spina di montagna nera” davanti si crearono dei pilastri di cristallo, torri e castelli.
Scientificamente la Fata Morgana o fatamorgana è «una forma complessa e insolita di miraggio che si può scorgere all'interno di una stretta fascia posta sopra l'orizzonte». Illusioni che portavano i marinai a vedere castelli in aria o in terra.
Questo si verifica quando i raggi di luce sono incurvati dal passaggio attraverso strati d'aria a temperature diverse, così la Sicilia appare più vicina con una città irreale che si modifica e svanisce in brevissimo tempo dove si distinguono le case, le auto e addirittura le persone.
Lo Stretto di Messina è il punto di separazione tra Ionio e Tirreno contigui ma distinti fisiograficamente e con temperature diverse. Questo tratto ricco di fenomeni come i garofali e vortici, dove dimoravano per i greci i mostri Scilla e Cariddi, è uno straordinario ecosistema di biodiversità, tra pesci notturni dall’aspetto mostruoso, ai cetacei come delfini balenotteri e capodogli che lo attraversano.
Mi è capitato, partendo di notte, di arrivare sullo Stretto all’alba e di vedere l’amata Isola stranamente vicina avvolta da una nebbiolina luminosa che la rendeva ancora più magica e desiderata. Il traghetto, poi, solcando le acque mi dava modi di osservare i gorghi, il respiro dei mostri e delle fate.
Un ponte lascerebbe questi fenomeni e la biodiversità? Non credo, pur se consapevole che questo in un mondo o nell’altro succederà, confido in Morgana.
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