ARTE E ARCHITETTURA
È scampato al "sacco" di Palermo e chiunque passa da lì lo ammira: il Palazzo (Liberty) Rutelli-Ajroldi
Realizzato nel 1920 e dunque di un solo anno precedente e più sontuoso del secondo palazzo Rutelli in via Roma, ne rappresenta in qualche misura una riduzione di scala
Dettaglio di Palazzo Rutelli Ajroldi a Palermo
Realizzato nel 1920 e dunque di un solo anno precedente e più sontuoso del secondo palazzo Rutelli in via Roma, ne rappresenta in qualche misura una riduzione di scala mantenendo nonostante alcune differenze, il rigido impaginato modernista simmetrico dei due prospetti veri protagonisti dello spazio urbano.
Non tragga in inganno l'attuale cromatismo tendente all'azzurro della parte basamentale caratterizzata dalla fitta trama del bugnato originariamente color ocra come il testo delle partiture decorative diversificate rispetto al bianco intonaco dal forte richiamo viennese relativo al rivestimento dei piani superiori.
Nessuna traccia o quasi di elementi floreali o sinuosi ad eccezioni delle mensole e dei tondi a margine delle volute centrali. Una menzione speciale va all'attenzione mostrata nei riguardi del trattamento della fascia centrale dei due prospetti su cui si attestano gli unici balconi di piano sorretti da tre mensole ciascuno e corredate da ringhiere metalliche. Il tutto si configura come un grande esercizio formale pienamente riuscito di verifica del proprio abaco di soluzioni stilistiche ormai facenti parte della parte finale di una carriera prossima al mezzo secolo di esercizio.
Resiste soprattutto grazie all'uso prevalente dell'intonaco bianco e degli elementi maiolicati, l'eco delle opere di Otto Wagner, vera e propria citazione. L'edificio necessiterebbe di un esteso e puntuale intervento di restauro al fine di restituire la brillantezza e tutta la bellezza originaria di questo prezioso tassello di eleganza modernista.
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