CRONACA
Dopo Tinder per gente di sinistra c'è Tinder per gli amanti dell'arte: e vi vedete al museo
Si chiama "Muzing" ed è un'app gratuita per cellulari Android e Ios e funziona come Tinder: un Tinder "dei musei" grazie al quale incontri persone come te, amanti dell'arte
Gente in visita alla Gam - Galleria d'Arte Moderna di Palermo in piazza Sant'Anna
L'obiettivo dichiarato è quello andare al museo insieme: a inventare il "Tinder dei Musei" è stato l'americano Timothy Heckscher con i francesi Aurélie Hayot e Fabien Brossier.
La mission, hanno detto "È ispirare creatività attraverso connessioni umane significative, mostra dopo mostra" i tre creatori sottolineano come sia fondamentale la frequentazione dei musei per avere conoscenza del passato e del presente ma anche per sentirci ispirati. Allora nasce da qui l'idea che i musei stiano ripensando alla loro funzione.
Come funziona Muzing (che puoi scaricare da qua): ci si registra grazie a una facile interfaccia in inglese inserendo alcuni dati personali obbligatori (nome, data di nascita, una fotografia.
A questo punto arrivano domande più specifiche sul tipo di visita che siamo soliti fare nei musei: quanto tempo ci fermiamo davanti un'opera, cosa accende il nostro interesse e se seguiamo il ritmo di chi è con noi.
Poi, esattamente come su Tinder, Muzing mostra i profili di persone che potrebbero incontrare i nostri gusti e possiamo scorrere l’elenco dei profili andando verso sinistra per scartarli e verso destra per tentare di connetterci finché non troviamo il "match" ovvero qualcuno con cui iniziare a chattare o a uscire.
In più, Muzing dà anche la possibilità ai musei stessi di registrarsi per inserire la propria programmazione in modo che gli utenti, di rimando, possano mettere "like" alle mostre.
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