ITINERARI E LUOGHI
Dieci tappe per un viaggio nel cuore della Sicilia: i luoghi della Magna Via Francigena
I sentieri di campagna dell’entroterra dell’Isola si riempiono di pellegrini di ogni età che armati di zaino in spalla cercano di riconnettersi con la natura
Nel corso di questi anni, soprattutto nei mesi primaverili ed autunnali i sentieri di campagna dell’entroterra dell’isola si riempiono di pellegrini di ogni età che armati di zaino in spalla percorrono, nel rispetto dei luoghi, la Magna Via o tratti di essa, animati nello spirito da un solo desiderio, ovvero quello di riconnettersi con la natura.
Si proprio così, perché la Magna Via Francigena non è solo un cammino a sfondo religioso ma un diversivo.
Nel mondo frenetico della vita moderna, trovare il tempo necessario per riabbracciare Madre Natura come farebbe un figliol prodigo, può sembrare a molti una sfida.
Tuttavia, il bisogno di contatto con l’ambiente naturale è insito nell’essere umano e riconnettersi letteralmente con essa non è solo un modo come un altro per sfuggire allo stress del quotidiano, ma rappresenta anche un’opportunità per ritrovare quel senso di equilibrio e benessere che al giorno d’oggi sfuggono di mano. Sono oltre 180 i chilometri che collegano l’antica Balarm araba alla rocca di Agrigentum.
La Magna Via Francigena affonda le sue lontane radici nel periodo medioevale, quando questa era una delle principali vie di comunicazione e commercio tra le due coste della Sicilia. Secondo quanto riportato alla luce dai ricercatori la Via, in origine, permetteva il collegamento dei porti principali con i centri di maggior grandezza: Palermo come riferimento per la Spagna catalana e aragonese e per l’Italia continentale. Mazara del Vallo e Agrigento per l’Africa Settentrionale e Messina per quella centrale, l’Oriente e la Terra Santa.
Sempre secondo il materiale rispolverato da secoli di oblio, negli atti e nei diplomi normanni appaiono indicati i confini poderali, limiti territoriali o lasciti e donazioni alle varie abbazie e santuari.
Sono i Normanni dunque a definire nei propri documenti questa via “francese” chiamata “francigenam” e allo stesso tempo “magnam” per importanza e grandezza.
Il progetto promosso dal comune capofila di Castronovo di Sicilia e dal partenariato diffuso di altri 13 Comuni, dalla diocesi di Agrigento e con il supporto dell’associazione "Amici dei Cammini francigeni di Sicilia", gode anche del sostegno del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, sport e spettacolo della Regione Sicilia e punta principalmente alla riscoperta ed alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni degli itinerari di pellegrinaggio e cammino.
I pellegrini che scelgono di intraprendere questo importante cammino potranno scegliere di percorrerlo per interno in una unica tappa o intraprendere tratti esso in momenti differenti.
Antichi percorsi, strade di transumanza e secondarie compongono il puzzle della Magna Via Francigena che da sempre collega Palermo ad Agrigento.
Il percorso di snoda attraverso 10 tappe, ciascuna delle quali ha una lunghezza di 20-25 km per un totale di quasi ben 200 km. La Magna Via Francigena ha il suo inizio proprio di fronte alla Cattedrale di Palermo e raggiunge Monreale camminando fianco a fianco con un itinerario religioso chiamato l’itinerarium Rosaliae. Il cammino attraversa piccoli borghi, siti archeologici e riserve naturali a dir poco mozzafiato:
Tappa 1: Palermo-Santa Cristina Gela La prima tappa parte dalla Cattedrale di Palermo, uno dei più importanti monumenti normanni dell’isola. Da qui, il percorso, conduce attraverso i Monti Sicani, offrendo viste spettacolari ed un primo assaggio della varietà paesaggistica della Sicilia.
Tappa 2: Santa Cristina Gela-Corleone Questa tappa porta i camminatori nel cuore rurale dell’isola, attraverso vigneti ed uliveti, fino a raggiungere Corleone, cittadina nota per la sua storia complessa e il suo legame con il mondo contadino.
Tappa 3: Corleone-Prizzi Continuano il cammino, si attraversano terre di grande bellezza naturalistica, tra le colline ondulate e antiche rovine. Prizzi, con le sue tradizioni ed il suo folklore, rappresenta una tappa affascinante del percorso.
Tappa 4: Prizzi-Castronovo di Sicilia Questa tappa conduce il pellegrino attraverso paesaggi selvaggi e incontaminati sconosciuti a molti abitanti dell’isola, fino a raggiungere Castronovo di Sicilia, comune capofila, antico centro abitato fin dall’epoca romana.
Tappa 5: Castronovo di Sicilia-Cammarata- San Giovanni Gemini Da Castronovo di Sicilia si raggiungono i viciniori comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini, noti per la bellezza naturalistica dei luoghi e per il monte che li sovrasta: Monte Cammarata. Quest’ultimo noto per i suoi paesaggi lussureggianti e per la sua moltitudine di sentieri che offrono una grande varietà a chi è amante del trekking.
Tappa 6: Cammarata- San Giovanni Gemini- Sutera Da Castronovo di Sicilia e dopo aver attraversato Cammarata e San Giovanni Gemini, attraverso sentieri montuosi e panorami mozzafiato si raggiunge il borgo incantevole di Sutera, facilmente riconoscibile perché è adagiato sulla Rocca di Monte San. Paolino. I suoi quartieri arabi con le sue strette viuzze sono una magia per chi ha la fortuna di ritrovarsi in questi luoghi.
Tappa 7: Sutera-Milena Continuando il cammino si raggiunge il noto “Paese delle Robbe” coi suoi tanti villaggi. Milena e la sua cordiale ospitalità sono un toccasana per i pellegrini stanchi ed anche affamati. Sul posto, infatti, è possibile degustare la famosa “mbriulata” con patate, olive, strutto e frittoli di carne.
Tappa 8: Milena-Racalmuto Il cammino prosegue verso Racalmuto, città natale del celebre scrittore Leonardo Sciascia. Qui, la cultura e la letteratura sono protagoniste, offrendo ai pellegrini un’ulteriore occasione di arricchimento personale.
Tappa 9: Racalmuto-Joppolo Giancaxio Attraversando campi e dolci colline, si arriva a Joppolo Giancaxio, un piccolo paese che rappresenta per gli stanchi pellegrini una sosta tranquilla nonché piacevole e suggestiva.
Tappa 10: Joppolo Giancaxio-Agrigento L’ultima tappa conduce i camminatori alla magnifica ed eterna valle dei Templi di Agrigento, uno dei siti archeologici più importanti al mondo, dove è possibile ammirare i templi dorici risalenti al periodo greco.
Ai pellegrini che presenteranno la “Credenziale del Viandante” timbrato ad ogni paese toccato lungo il tragitto, verrà concesso il Testimonium, un documento che, proprio come per il Cammino di Santiago, certifica l’avvenuto pellegrinaggio a Roma devotionis causa.
In passato, tale documento aveva un’importanza basilare perché il pellegrino, tornato a casa dal suo cammino, poteva dimostrare alle autorità ecclesiali, che avevano rilasciato la credenziale, che il pellegrinaggio era compiuto per intero e il voto sciolto.
Inoltre ai pellegrini che avranno percorso 100 km del cammino potranno accedere al Testimonium dedicato alla Madonna Odigitria, la Madonna del buon cammino.
Chi volesse intraprendere questa esperienza dovrà comunque avere una buona preparazione fisica e mentale e tenere sempre a mente quelle che sono le buone regole. Innanzitutto è consigliabile percorrere il cammino nei mesi primaverili o autunnali, per evitare le temperature estive che possono essere anche molto elevate.
È importante altresì, anche dotarsi di un equipaggiamento adeguato, come scarpe da trekking, abbigliamento comodo e leggero, e uno zaino con l’essenziale per il viaggio.
Inoltre, lungo tutto il percorso sono presenti diverse strutture ricettive, come ostelli, agriturismi e bed&breakfast, che offrono accoglienza ai pellegrini.
Concludendo questo lungo viaggio fatto di parole potremmo dire che la Magna Via Francigena è molto più di un semplice cammino: è un’esperienza di scoperta e di connessione con la storia e la cultura della Sicilia.
Percorrerla significa immergersi in un mondo antico e suggestivo, dove ogni passo racconta una storia e ogni incontro arricchisce il viaggiatore.
Un’opportunità unica per esplorare un angolo autentico e affascinate dell’isola, lontano dai percorsi turistici più battuti e vicino un po’ di più a quella che è l’anima profonda della Sicilia.
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