ARTE E ARCHITETTURA
Dante e la sua Commedia nelle opere di 300 artisti: tra loro c'è anche una pittrice di Mazara
Il progetto, che vede coinvolta la mazarese Manuela Marascia, è ideato in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri dal critico e storico dell'arte milanese Giorgio Gregorio Grasso
Manuela Marascia
L'idea è quella di illustrare, attraverso le opere di oltre trecento tra pittori, scultori, e fotografi coinvolti, un prestigioso volume della Divina Commedia; opere che andranno in tour in diverse tappe italiane in esposizione in siti prestigiosi, a partire dalla prima inaugurazione che si terrà a Milano il 10 luglio.
Manuela Marascia parteciperà all’evento con un suo dipinto ad olio su tela dalle misure 100x120 che interpreta il primo canto del Paradiso, e precisamente la terzina numero 48: "Quando Beatrice in sul sinistro fianco vidi rivolta riguardar nel sole: aguglia si non li s’affisse unquanco".
Oltre che sue opere personali, Manuela realizza varie opere su commissione, e in particolare proprio ritratti, molto venduti all'estero. «Mi hanno hanno dato una certa fama – sottolinea - ma è soprattutto nella mia Mazara che sono amata». A 20 anni inaugura la sua prima personale di pittura dal titolo "Freedom of Expression”, e partecipa a seguire a varie esposizioni artistiche nazionali e internazionali tra le quali, di recente, quella allestita nella ‘Galeria Gaudì’ di Madrid, e diversi altri eventi grazie ai quali entra in contatto con gente dello spettacolo.
Negli ultimi anni si dedica al ciclo pittorico "Uno, chiunque e nessuno": l'uomo, secondo il pensiero dell'artista, è una figura vuota. È nessuno se non viene riempito dagli affetti, dalle proprie cose, dalla realtà che lo circonda, completa il suo essere e lo cambia in continuazione.
Le silhoettes o i volti presenti nelle sue opere si presentano come un gioco visivo, un puzzle, ecco che allora il mondo, la storia, i sogni che circondano queste figure vengono incastrati o cuciti addosso nelle loro acconciature e nei loro vestiti. L'intento è soprattutto quello di fondere il corpo delle sue figure con il loro mondo circostante, l'uomo con se stesso, come fosse un camouflage, e per questo Manuela va alla ricerca di alcune sagome che possono raccontare la loro anima, il loro mondo interiore e la loro essenza come nelle sue ultime opere siciliane, e in particolare nell’opera "Cocciu d’amuri", nata dopo aver ascoltato l'omonima canzone di Lello Analfino.
«Mi diede l’idea di una dichiarazione d'amore per la Sicilia, e nel momento di crearla venne fuori l'isola nella veste di una donna affascinante che racchiude in sé bellezze paesaggistiche, profumi, tradizioni, qualità e culture; quelle splendide caratteristiche tanto invidiate da molti paesi, capaci di far innamorare chiunque guardi la nostra terra, e in questo caso un uomo, un cantastorie che in ginocchio le dedica una romantica serenata di ricordi».
L'opera originale Cocciu d’amuri è una tela di 100x120 realizzata in tecnica mista. «Per me è molto importante. Forse una delle opere a me più care dopo quelle dal tema ‘Africa’, dedicate all'adozione dei miei nipoti. Oltre che a essere molto legata alle mie origini e alla mia terra, quest'opera mi ha portato tante soddisfazioni: da subito è stata molto apprezzata in tutti settori, tanto che ho voluto creare altre opere simili siciliane dando vita a un nuovo ciclo pittorico formato da dipinti su tela e riproduzioni in stampa oltre che, sempre con queste immagini, un brand di abbigliamento per donna, uomo e bambini».
Sono opere che hanno avuto grande riscontro non solo in Sicilia ma anche all'estero; esiste, infatti, una sua riproduzione della stessa opera in scala un più grande sottoforma di murales in una delle camere di un noto B&B in Germania che realizzò lo scorso anno poco prima del lockdown su commissione. «Mi piace molto l'idea di portare le mie opere in giro per il mondo attraverso spedizioni o viaggi personali di lavoro – dice -, mostrare la Sicilia attraverso le mie opere alla gente che non la conosce ancora e far vivere in altri luoghi le mie tradizioni attraverso immagini ed emozioni a colori».
Manuela Marascia, con l'orgoglio che sboccia dalla sua vocazione, con un filo di poesia e di avventura, racconterà, così, Dante e la sua Commedia, dopo aver preso in mano i pennelli e aver fatto la valigia alla sua creatività. Una fantasia ricca di emozioni. “Amo viaggiare, lasciare la mia arte in giro per il mondo, così come la mia Sicilia e tutto quello che offre, e sono onorata di far parte del nutrito gruppo che attarverso la propria pittura porterà un pezzetto della propria terra grazie alla letteratura e all’idea del professor Grasso».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
È uno dei più alti in Europa: dov'è (in Sicilia) il ponte "vietato" a chi soffre di vertigini
-
STORIA E TRADIZIONI
Ne esistono solo tre al mondo e una è in Sicilia: cos'è la (prestigiosa) "Phiale Aurea"