STORIE
Dall'Ungheria va in Sicilia e se ne innamora: la storia di Laura che realizza il suo sogno
C'è chi se ne va ma anche chi arriva dall'estero e rimane folgorato dalla nostra isola. Il racconto di chi ha realizzato le proprie ambizioni nel borgo più bello
Laura nella sua cucina
Tutto inizia con lo studio della filologia italiana e adesso questa biondissima trentacinquenne si ripromette di far conoscere il vero gulash, e non solo, a quel via vai di sambucesi e cittadini del mondo che di continuo giungono nel borgo più bello d’Italia. Conosciamo la sua storia.
Laura nasce a Monaco di Baviera, ma si trasferisce presto in Ungheria con la famiglia, del resto è lì che affondano le loro origini. Nella seconda metà degli anni ‘90, quando ha già otto anni, il ritorno in Germania e l’inizio del suo percorso scolastico che la vede applicarsi nello studio dell’italiano, prima con la scuola per interpreti di italiano e tedesco, poi con una specializzazione in filologia italiana (a dimostrazione che lo Stivale fosse già nel suo destino).
Un amore viscerale, un sentirsi a casa che Laura respira ad ogni atterraggio in Sicilia. Un sentimento che non prova in Germania o in Ungheria, nonostante siano i luoghi in cui è cresciuta.
Tutto ciò le fa ripetere a se stessa per anni che prima o poi riuscirà a vivere sull'isola. Già all’epoca degli studi, la ragazza si dà da fare nell’ambito della ristorazione.
Di indole accogliente e ospitale proprio come il borgo che l’ha accolta, dunque, non poteva che trovarsi, oggi, ad esser la comproprietaria di una specialissima gastronomia, nonostante abbia una formazione diversa. Ma proprio come afferma lei stessa, probabilmente sono stati questi suoi studi a condurla, forse definitivamente, a Sambuca di Sicilia nell’aprile del 2024.
Tuttavia, le cose non vanno subito bene. Infatti, prima di aprire il ristorante di cui è oggi proprietaria, Laura fa primo un tentativo, purtroppo o per fortuna fallito, con una sua amica catanese insieme alla quale sta per acquistare un albergo a Sampieri, se non fosse che capiscono che si tratta di un imbroglio.
Una vera truffa sventata, dal momento che poco prima dell’acquisto scoprono che i venditori non sono i veri proprietari dell'immobile. Un sogno infranto che il Covid, subito dopo esploso, avrebbe rovinato.
Intanto nella testa di Laura si va a delineare sempre di più l’idea per la quale un giorno sarebbe arrivata “la chiamata” dall’isola e sarebbe finalmente stata la volta buona per tornare. Del resto non tarda ad arrivare e la Sicilia la "invoca" a sé tramite Alessandro.
Subito dopo la pandemia, infatti, torna a trovarlo, proprio a Sambuca dove vive da 5 anni con la compagna Giulia. «Sei una siciliana adottata - le ripeteva Alessandro - quando torni a vivere qui?». Iniziano così piccoli progetti di varia natura che di volta in volta, ad ogni suo ritorno, hanno sempre più preso forma.
Un bel giorno Alessandro le racconta di aver adocchiato un posticino speciale, un’ex macelleria, un posto bellissimo da prendere in affitto e rimboccarsi le maniche per ridargli vita. Una viuzza centrale, poco distante dal negozio di abiti vintage della compagna di lui, un bistrot di un ragazzo spagnolo, e tante altre piccole e caratteristiche botteghe.
Un nuovo inizio per entrambi, per Laura ancor di più, in quella che non è la sua terra di nascita ma del cuore e che poi dopo la delusione ha rappresentato certamente nuova linfa. Così intraprende questa grande avventura a Sambuca, trasferendosi dritto dritto da Berlino, non senza qualche tentennamento giusto un attimo prima del trasloco.
Com'è comprensibile, prima di un cambio di rotta così importante da una grande città europea come Berlino a un piccolo borgo come Sambuca, si sarà chiesta: «Che fai? Perché ti trasferisci là?». Poi però, come racconta, dal primo giorno si sente subito a casa.
Una comunità variegata e accogliente, con tanti giovani in gamba pieni di inventiva e idee che gli frullano per la testa per portare vita nel borgo. Non si è pentita neanche una volta della sua decisione la ristoratrice, sempre in contatto con la famiglia, genitori e sorella maggiore che vivono ancora in Germania, nonostante il poco tempo che le lasci la gestione di un’attività.
Laura e Alessandro aprono il loro ristorante. Qui si dedicano al takeaway con streetfood regionale, dove Laura conta di introdurre presto alcuni dei piatti principali anche della sua Ungheria, da far gustare anche alla famiglia e agli amici che quando possono vengono in Sicilia per rivederla.
Sul suo futuro evita pronostici, non dà per scontato che le cose possano cambiare. Intanto per il momento resta in Sicilia, chissà se sempre a Sambuca o altrove, però sta talmente bene là...che sembra difficile possa pensare di andar via.
Tra i tanti che lasciano l’isola, con un certo stupore ci sono anche svariate storie di chi compie una scelta in totale controtendenza proprio come Laura. Vorrei dirvi che sia un mistero la ragione per cui proprio Sambuca sia una specie di crocevia di popoli, ma se ci passate e sostate anche solo ventiquattr’ore, il mistero si svelerà ai vostri stessi occhi.
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