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Dai Florio al "Gattopardo": al Caffè Birreria Italia i ricordi della dolce vita di Palermo
Nato nelle ex scuderie di Palazzo Galati, in via Cavour, fu uno dei locali storici della "dolce vita" palermitana, frequentato dai rampolli dell'alta borghesia e aristocrazia
Caffè Birreria Italia (foto di Nicola Scafidi)
Sono i primi anni del Novecento. La città è nel pieno della sua epoca d'oro, la Belle Époque. È il regno dei Florio, Ignazio e Donna Franca attraggono nelle loro dimore intellettuali, nobili e personaggi di spicco da tutta Europa. Grazie ad architetti e artisti del calibro di Ernesto Basile, Ettore De Maria Bergler, Salvatore Gregorietti, vengono realizzati "tesori" rappresentativi della massima espressione dello stile Liberty e dell'Art Nouveau.
Sono gli anni dei circoli e dei caffè letterari. Uno dei locali storici, punto di ritrovo ed espressione della "Dolce Vita" di quegli anni è proprio "Il Caffè Birreria Italia", tra i primi peraltro a offrire, oltre che il meglio della pasticceria siciliana, anche la birra alla spina.
Tre anni dopo, l'apertura del mitico "Cinema-Teatro Lucarelli" segna la fortuna della birreria. La famiglia intuisce che è arrivata l'occasione per investire sul locale e commissiona un restyling dei locali, affidando le decorazioni delle nuove sale proprio da Salvatore Gregoretti e da Rosario Spagnoli, che li rinnovano in perfetto stile Liberty.
Vengono progettati e rifiniti nuovi ambienti, come la saletta per sole donne, la Tea Room, una sala biliardo e un bar. Il Caffè Birreria Italia diventa in pochi mesi uno dei locali più eleganti e raffinati della città, frequentato dai rampolli dell'alta borghesia e aristocrazia palermitana (e non solo).
Grande attrazione anche la sua orchestra, tutta al femminile. Musica classica e viennese il repertorio più suonato.
Indimenticabili anche le sue "eccellenze" gastronomiche e dolciarie, come la "Bomba Italia à la crème", la "Castagna Caramella", delizioso spuntino che si era soliti gustare durante un intervallo e l'altro dei film proiettati al Lucarelli. Ancora, il gelato "Il Parigino", il cui nome si ispira al gelato molto in voga all'epoca a Parigi.
Il caffè restava aperto fino a tarda notte e fino alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale resta il centro della "Dolce vita" palermitana. L'arrivo della guerra e dei bombardamenti cambia tutto. Sebbene la Birreria Italia cerca di sopravvivere, riaprendo nel 1947 con una nuova gestione (ma sempre nell'ambito della stessa famiglia), in realtà il clima è completamente cambiato.
Nobili e intellettuali hanno lasciato il posto a soldati americani inizia a essere frequentata più da soldati americani. Durante il boom economico dell'immediato dopoguerra, un lieve bagliore di ripresa. Tra i clienti tornano scrittori, come Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Sciascia, imprenditori e uomini d'affari.
Negli stessi anni alla Birreria Italia viene commissionato un importante compito: la realizzazione del catering per il grande ballo de "Il Gattopardo" di Luchino Visconti.
Chiude definitivamente nel 1962 e al suo posto, negli stessi locali di Palazzo Galati, sorge il "Circolo Obiettivo", frequentato da professori, scrittori, magistrati. Quando anche quest'ultimo tramonta, arriva la "Camst Sicilia", primo Selfservice della città, a cui poi si sostituì il Credito Italiano ed ora la banca BNL.
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