PERSONAGGI
Dai "Cabasisi alla "Camurria": la Sicilia e i siciliani nel linguaggio di Andrea Camilleri
A quattro anni dalla scomparsa di Andrea Camilleri ricordiamo il Maestro siciliano con un simpatico dizionario che comprende le parole più usate dallo scrittore

Lo scrittore Andrea Camilleri
Nel giorno del quarto anniversario dalla scomparsa di Andrea Camilleri - avvenuta il 17 luglio 2019 - ricordiamo il Maestro siciliano con un simpatico dizionario che comprende le parole e le espressione più usate dal Maestro.
Un vero e proprio Dizionario Camilleriano - Italiano che è stato compilato da Mario Genco e pubblicato sul Giornale di Sicilia nel gennaio 2001.
Una guida per orientarsi al meglio nel Camilleri-linguaggio che vi permette di scoprire il significato di alcuni dei termini utilizzati dallo scrittore.
Il dizionario completo è consultabile online sul sito di Vigata.org
Se stai ammucchiando qualcosa mettendo di lato stai "arrunchiando", se invece sei un tipo deciso e risoluto sei "arrisorbuto.
La grossa scocciatura è una "camurria": eufemismo per storpiamento della parola gonorrea, malattia venerea fastidiosa, e per tale origine veniva considerata una parola da non pronunciare in società. Ma di ciò nessuno si ricorda più e camurria è di uso comune e disinibito.
Mentre i "cabbasisi" indicano un eufemismo per non dire "coglioni". Cataminiarisi significa smuovere, spingere con sforzo, agitarsi o dimenarsi caminando.
E ancora il "Cazzicatùmmolo" è un bel capitombolo.
La fuitìna, ovvero la fuga. Per antonomasia, fuitìna in Sicilia è la fuga consensuale di due giovani che vogliono sposarsi contro la volontà delle famiglia: basta una notte passata insieme per rendere "obbligatorio" il matrimonio.
Pratica non più molto diffusa ma non del tutto scomparsa. Talvolta, solo una messa in scena - perfino con un "rapimento" spettacolare quanto concordato tra le famiglie - per risparmiare le ingenti spese per una festa di matrimonio regolare.
Un vero e proprio Dizionario Camilleriano - Italiano che è stato compilato da Mario Genco e pubblicato sul Giornale di Sicilia nel gennaio 2001.
Una guida per orientarsi al meglio nel Camilleri-linguaggio che vi permette di scoprire il significato di alcuni dei termini utilizzati dallo scrittore.
Il dizionario completo è consultabile online sul sito di Vigata.org
Se stai ammucchiando qualcosa mettendo di lato stai "arrunchiando", se invece sei un tipo deciso e risoluto sei "arrisorbuto.
La grossa scocciatura è una "camurria": eufemismo per storpiamento della parola gonorrea, malattia venerea fastidiosa, e per tale origine veniva considerata una parola da non pronunciare in società. Ma di ciò nessuno si ricorda più e camurria è di uso comune e disinibito.
Mentre i "cabbasisi" indicano un eufemismo per non dire "coglioni". Cataminiarisi significa smuovere, spingere con sforzo, agitarsi o dimenarsi caminando.
E ancora il "Cazzicatùmmolo" è un bel capitombolo.
La fuitìna, ovvero la fuga. Per antonomasia, fuitìna in Sicilia è la fuga consensuale di due giovani che vogliono sposarsi contro la volontà delle famiglia: basta una notte passata insieme per rendere "obbligatorio" il matrimonio.
Pratica non più molto diffusa ma non del tutto scomparsa. Talvolta, solo una messa in scena - perfino con un "rapimento" spettacolare quanto concordato tra le famiglie - per risparmiare le ingenti spese per una festa di matrimonio regolare.
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