PERSONAGGI
Dai "Cabasisi alla "Camurria": la Sicilia e i siciliani nel linguaggio di Andrea Camilleri
A quattro anni dalla scomparsa di Andrea Camilleri ricordiamo il Maestro siciliano con un simpatico dizionario che comprende le parole più usate dallo scrittore

Lo scrittore Andrea Camilleri
Un vero e proprio Dizionario Camilleriano - Italiano che è stato compilato da Mario Genco e pubblicato sul Giornale di Sicilia nel gennaio 2001.
Una guida per orientarsi al meglio nel Camilleri-linguaggio che vi permette di scoprire il significato di alcuni dei termini utilizzati dallo scrittore.
Il dizionario completo è consultabile online sul sito di Vigata.org
Se stai ammucchiando qualcosa mettendo di lato stai "arrunchiando", se invece sei un tipo deciso e risoluto sei "arrisorbuto.
La grossa scocciatura è una "camurria": eufemismo per storpiamento della parola gonorrea, malattia venerea fastidiosa, e per tale origine veniva considerata una parola da non pronunciare in società. Ma di ciò nessuno si ricorda più e camurria è di uso comune e disinibito.
Mentre i "cabbasisi" indicano un eufemismo per non dire "coglioni". Cataminiarisi significa smuovere, spingere con sforzo, agitarsi o dimenarsi caminando.
E ancora il "Cazzicatùmmolo" è un bel capitombolo.
La fuitìna, ovvero la fuga. Per antonomasia, fuitìna in Sicilia è la fuga consensuale di due giovani che vogliono sposarsi contro la volontà delle famiglia: basta una notte passata insieme per rendere "obbligatorio" il matrimonio.
Pratica non più molto diffusa ma non del tutto scomparsa. Talvolta, solo una messa in scena - perfino con un "rapimento" spettacolare quanto concordato tra le famiglie - per risparmiare le ingenti spese per una festa di matrimonio regolare.
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