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Da via Archirafi fino all'Orto Botanico: come sarà il nuovo campus di Scienze a Palermo

Laboratori, sale letture e un'aula magna sorgeranno nei tre edifici rinnovati. L'idea è anche quella di realizzare in futuro una grande pedonalizzazione dell'area

Balarm
La redazione
  • 9 novembre 2021

Un gruppo di neo laureati dell'Università degli studi di Palermo

Per quanti si saranno trovati a passare dalla via Archirafi, a Palermo, avranno notato più di un cantiere.

Quest’angolo della città, infatti, è in piena attività per la realizzazione di un nuovo campus di Scienze di base per l’Università degli Studi di Palermo che sorgerà al posto degli edifici dell’ex Consorzio Agrario.

«Tra il 2003 e il 2004 - ci ha detto l'ingegnere Antonio Sorce, dirigente Area Tecnica e Patrimonio Immobiliare - l’Università ha acquisito questi locali dell’ormai ex Consorzio Agrario. Ci sono voluti alcuni anni per rintracciare i fondi e i finanziamenti per iniziare i lavori e, nei passaggi anche dei vari rettori, si è giunti al recupero dei Fondi nazionale CIPE che hanno permesso l’avvio dei lavori».

Tra il 2018 e 2019 è avvenuta la presa in carico dei lavori che, stando alle previsioni, dovrebbero essere consegnati nella primavera del 2023, per un costo totale di 26 milioni di euro.
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Un progetto ambizioso sotto tanti punti di vista e consegnato, qualche settimana fa, nelle mani del nuovo rettore, il professore Midiri.

Per l’Università degli Studi di Palermo i tre rinnovati edifici fungeranno da polo per la Biotecnologia e le Scienze, con laboratori, un’aula magna e altre aule per gli studenti, dove confluiranno molte delle attività di studio che già afferiscono all’asse di via Archirafi.

Tre, dunque, i cantieri in lavorazione individuati come corpo A, B e C; di cui l’A, sotto tutela della Sovrintendenza, perciò solamente recuperato, posto al centro degli altri due corpi, demoliti e ricostruiti.

«I lavori procedono piuttosto regolarmene - ci ha detto Sorce - abbiamo avuto alcuni rallentamenti a causa di difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali ma siamo in linea, tutto sommato, con le nostre previsioni.

Per il corpo A abbiamo atteso il benestare della Sovrintendenza essendo un bene vincolato con anche importanti caratteristiche estetiche e storiche che stiamo riportando all’originale bellezza.

Questo edificio ospiterà i laboratori delle Facoltà di Chimica e Farmacia, oltre a spazi destinati ai docenti e, al terzo piano, una grande Sala Lettura per tutti gli studenti.

I corpi B e C saranno dotati anch’essi di sale letture, oltre che di un’aula Magna di oltre 300 posti e verranno messi a disposizione delle facoltà scientifiche in generale.

La mia idea, che ho già condiviso con il neo rettore Midiri, è quella di valorizzare, in un futuro non troppo lontano tutta l’area che coinvolge questi edifici fino all’Orto Botanico, pensando ad esempio ad una futura pedonalizzazione.

Ci sono delle realtà molto belle da valorizzare, che risalgono ai primi del ‘900, e altre degli anni ’70 ’80 che stonano con il resto; questo per dire che si potrà pensare ad alcuni interventi mirati per valorizzare e riqualificare questa area della città che ha già ottime potenzialità».
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