STORIE
Da più di 10 anni fa sentire (tutti) a casa: Boiro, il "siciliano" che viene dalla Guinea
Da anni impegnato nell'accoglienza dei minori stranieri, Boiro Drame Mohamed festeggia la cittadinanza italiana ottenuta recentemente a Marsala. La sua storia
Boiro Drame Mohamed durante il giuramento a Marsala
È questa la dedica emozionata, e piena di gioia, di Boiro Drame Mohamed, 37 anni, proveniente dalla Guinea, che nei giorni scorsi ha prestato giuramento alla Costituzione Italiana nel suo Comune di residenza, alla presenza del vice sindaco, Giacomo Tumbarello, che ha officiato la cerimonia.
L’ottenimento della cittadinanza è stato condiviso con i suoi amici, i colleghi e soprattutto con i minori che supporta grazie al suo lavoro di mediatore culturale.
Un momento che tanti, a Marsala, hanno sostenuto e condiviso anche sui social, nella convinzione che meritasse di essere raccontato, perché parla di impegno, determinazione, sacrifici, duro lavoro, e inclusione.
Il neo cittadino italiano è originario della Guinea Conakry e vive in Italia dal 2008, dopo essere arrivato in territorio nazionale sbarcando a Lampedusa, così come tanti altri ragazzi, suoi coetanei e non, alla ricerca di una vita migliore.
Boiro ha iniziato a lavorare nel mondo della ristorazione. Nel 2014 ha conseguito il diploma all’Istituto Superiore Agrario e Alberghiero "Abele Damiani" della città, e ben presto ha iniziato a lavorare nel settore dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in qualità di mediatore culturale.
Qui fornisce ai colleghi la propria professionalità e rappresenta per i minori un esempio da emulare.
Il giovane mediatore ha lavorato per la Commissione Territoriale di Milo e all'occorrenza presso la Questura di Trapani e attualmente per il progetto "Fami 29 Iter" di Marsala, che accoglie minori stranieri non accompagnati, gestito dalla Cooperativa "Liberi di Intrecciare", per la quale presta servizio da anni.
Nel 2018 Boiro ha sposato Dienabou, che lo ha raggiunto in Italia, e con lei ha messo su una bellissima famiglia, completata da due bambini, Rabi Maria Grazia, di quasi 4 anni, e Djamal, di poco più di tre mesi.
Felice di questo importante obiettivo è Marilena Titone, coordinatrice del progetto "Fami 29 Iter", che dice: «Boiro è il simbolo dell'inclusione e dell'integrazione, di quel villaggio globale a cui tutti aspiriamo e in cui ciascuno può scegliere il posto da chiamare CASA.
Ha lavorato sodo per amore dei suoi figli che sono a pieno titolo cittadini italiani, volendo assicurare loro un futuro migliore, sin dalla tenera età. Ha mostrato per la nostra patria, che da adesso è ufficialmente anche sua, una lealtà e una dedizione che qualche volta non ha chi in questo Paese ci è nato».
«La città di Marsala - conclude la coordinatrice - deve essere in festa perché un cittadino esemplare fa parte della sua comunità, rendendola più ricca, più interculturale, più colorata, più bella».
Boiro Drame lavora per la cooperativa "Arca" (adesso "Liberi di intrecciare") da oltre dieci anni, e condividere le attività con lo stesso gruppo di persone per tanti anni è un valore aggiunto.
È un mediatore culturale con esperienza pluridisciplinare perché supporta il lavoro dei vari professionisti dell'équipe (psicologi, assistenti sociali, educatori, operatori legali) ma nello stesso tempo è un operatore strutturato.
Questo risultato l'ha raggiunto grazie a svariati anni di esperienza, che gli permettono di entrare in relazione con i minori e instaurare un rapporto di fiducia che è fondamentale per poter iniziare il percorso di accoglienza e di integrazione.
Rappresenta per loro un esempio da emulare, in quanto dimostrazione che con il giusto impegno, la giusta determinazione e la volontà, si possono realizzare i propri sogni.
La cittadinanza italiana gli era stata conferita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il mese scorso, ma la sua decorrenza è legata al compimento dell'iter che si è chiuso, appunto, con l'avvenuto giuramento.
A Boiro sono arrivati anche gli auguri del sindaco di Marsala Massimo Grillo che era fuori sede nei giorni scorsi e che afferma: «Da diversi anni conosco Boiro e ho avuto la possibilità di seguire il suo percorso di integrazione a partire dai suoi studi. Ho sempre apprezzato il suo spirito di sacrificio, la competenza come mediatore e le sue capacità relazionali che gli hanno consentito di lavorare e integrarsi pienamente nella nostra comunità.
È con grande soddisfazione che celebriamo questo auspicato traguardo, che rappresenta un esempio concreto di inclusione e condivisione dei valori della nostra Costituzione.
Alla famiglia Boiro va il mio personale benvenuto e quello dell’Amministrazione comunale. Marsala è e sarà sempre una città aperta e accogliente».
Allo stesso modo, come da normativa in materia, anche i suoi figli hanno acquisito la cittadinanza italiana, e se lo vorrà, anche la moglie fra un anno potrà richiedere di diventare cittadina italiana.
Il progetto "Fami 29 Iter" per cui Boiro lavora è particolarmente attivo nel territorio.
Nelle scorse settimane, in occasione delle manifestazioni per il 25 novembre contro la violenza sulle donne, l'educatore ha preso parte all’iniziativa organizzata dal mondo delle associazioni marsalesi.
La finalità è quella di far sentire la propria partecipazione e urlare il proprio "NO" nei confronti della violenza.
È un tema molto sentito e legato anche all’accoglienza, al CPA La Pineta, di ragazze straniere che hanno vissuto il fenomeno sulla propria pelle nei loro Paesi di origine o durante il lungo viaggio che le ha viste arrivare in Italia, con la speranza che nessun uomo faccia loro mai più del male in Italia e in Europa.
Con questo profondo sentimento di solidarietà i ragazzi del CPA Liberi hanno realizzato uno striscione che è rimasto appeso tutta la settimana nella loro sede in via degli Atleti, per sostenere le ragazze nella loro lotta.
A Boiro i messaggi di affetto, di stima e di amicizia, continuano ad arrivare numerosi, con le congratulazioni per una cittadinanza conquistata con onore e grande orgoglio.
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