Da ex ospedale storico a centro per l'impiego: la rivoluzione nella città in Sicilia
Si tratta di uno dei nosocomi più antichi, anche se non si è sempre chiamato così e non si è sempre trovato in questo stesso luogo. Vi raccontiamo la sua storia

L'ospedale di San Biagio a Marsala
Si comincia dall’istituzione di un rinnovato Centro per l’Impiego - snodo cruciale per fornire supporto nella ricerca attiva del lavoro in quanto ente promotore dell’incontro tra domanda e offerta, oltre che preposto all'accoglienza e all'orientamento del lavoratore, nel cuore della città.
Il sindaco, Massimo Grillo, infatti, dichiara di aver dato la disponibilità del Comune alla Regione per potenziare il CPI lilibetano e a tal fine di voler realizzare un intervento di riqualificazione di una parte del vecchio Ospedale "San Biagio" per renderla idonea a nuova sede, migliorando i servizi offerti alla collettività e all'utenza più svantaggiata in modo particolare.
«Dopo anni di attesa, si avvia finalmente un intervento significativo per l’area dell’ex San Biagio, solo parzialmente utilizzata», dice.
Dopo la sottoscrizione con l’Asp del comodato d’uso gratuito dei locali - fissato in 25 anni – il Comune, così, realizzerà gli interventi edilizi per adeguare l'immobile, secondo le direttive dell'Assessorato Regionale delle Politiche del Lavoro, tenuto conto delle esigenze del nuovo Centro per l’Impiego, che fissano al mese di giugno 2026 il termine per il completamento dei lavori.
All’ex ospedale ‘San Biagio’ gli altri locali dell’Azienda Sanitaria Provinciale continueranno a ospitare la Guardia Medica, i servizi di Consultorio Familiare, il Centro Alzheimer, il Centro per la Salute Mentale con Centro Diurno di Riabilitazione e Sollievo, il Servizio Dialisi, ecc.
Negli anni scorsi il "San Biagio", abbandonato, vittima di anni di inefficienze e poca lungimiranza, era stato individuato per dare maggiore respiro al sistema sanitario marsalese e della provincia di Trapani che ha sofferto la carenza di locali, posti letto e personale per fronteggiare la pandemia da Covid19.
Veniva indicato, infatti, come luogo utile per l’assistenza a tutti gli altri malati, non Covid, del territorio, costretti a spostarsi in altre città per far fronte alle altre emergenze e patologie.
L’ex ‘San Biagio’ è uno degli ospedali più antichi della Sicilia, anche se non si è sempre chiamato così e non si è sempre trovato in questo stesso luogo.
Fu fondato il 1° aprile del 1565, e nel 1731 disponeva di 70 posti letto. La sua sede è stata ed è nell'ex convento settecentesco dei Francescani, in piazza San Francesco, con l'annessa chiesa di San Francesco (VI sec.) ricostruita tra il 1740 e il 1750, e i padiglioni più nuovi sono stati ricavati nell'ampio giardino dell'ex convento.
I suoi ultimi anni di attività sono stati un calvario, soprattutto mentre, con mille difficoltà, si è cercato di allestire il nuovo ospedale ‘Paolo Borsellino, in contrada Cardilla, nell’estate del 2009, grazie alla volontà dell’allora sindaco Renzo Carini, autore dell’ordinanza che ne ha disposto il trasferimento e l’apertura.
Fino ad oggi il San Biagio è rimasto chiuso, con l’ingresso di piazza San Francesco sbarrato e i locali non utilizzabili. Quel poco che è rimasto lo si trova nella parte retrostante, che si affaccia sulla via Colocasio, dove c’è la Guardia Medica e gli altri locali, tra cui il Ser.T. .
Qualche anno fa, ai tempi della pandemia, il vecchio nosocomio era stato anche individuato come Covid Hospital, ma la sua ristrutturazione per questo scopo fu bocciata perché non rispettava le norme antisismiche.
Oggi è pronto per un nuovo inizio che mira a garantire l'effettivo servizio in favore di disoccupati e imprese.
L’Amministrazione Grillo però non si è fermata lì e ha deciso di programmare degli ulteriori interventi edili in favore degli anziani, con la riqualificazione dell’ex Casa di Riposo, poco distante dal vecchio "San Biagio".
«Entro maggio 2026 – dice il primo cittadino - gran parte dei locali della ‘Giovanni XXIII’, per un investimento complessivo di quasi 1 milione e mezzo di euro, verranno riaperti, dopo il risanamento della struttura dal punto di vista estetico e funzionale, con la rimodulazione degli spazi interni e la realizzazione di appartamenti convenzionati per anziani non autosufficienti».
Il corposo programma di riqualificazione di alcune aree di Marsala comprende anche piazza Francesco Pizzo con la sua ‘Fontana del Vino’, che reclama da tempo un maggiore decoro per l’area che ospita l'opera di Salvatore Fiume.
Un programma ambizioso, dedicato a parti di città destinate al degrado (anche sociale), che cambiano, dunque, destinazione e rifioriscono, e che migliorando aree di grande valore storico e culturale a più riprese reclamate per la loro riqualificazione.
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