CRONACA
Covid-19: il modello statistico dell'Università di Palermo che studia il contagio nell'Isola
Il modello, creato da un gruppo di ricercatori, permette di quantificare le variazioni del tasso di crescita delle curve dei contagiati dovuti all'epidemia di Coronavirus
foto Pixbay
Per studiare da vicino le statistiche e le scale matematiche che consentono anche di prevedere cosa può accadere e muoversi con le giuste strategie, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze, Economiche e Statistiche - dSEAS dell'Università di Palermo ha messo a punto un modello statistico che permette di quantificare le variazioni del tasso di crescita delle curve dei contagiati dovuti all'epidemia di Coronavirus.
Tutto passa dalla creazione di questo sito, con l’obiettivo di comunicare alla cittadinanza analisi e previsioni sull’evoluzione dell’epidemia COVID-19. All'interno del portale sono pubblicati stime e grafici, effettuati su base giornaliera a partire dal 24 febbraio 2020 e che vengono aggiornati quotidianamente.
«Come spiegato dagli esperti – commentano dal gruppo di ricerca - lo scopo primario delle misure di distanziamento sociale non è l'accelerazione dei tempi di raggiungimento del picco di contagi, bensì la riduzione del loro tasso di crescita. Il beneficio che deriva dalla dilatazione dei tempi permetterà alle strutture sanitarie la cura degli infetti senza saturare i posti disponibili per terapie intensive e semi-intensive. L'analisi è stata condotta utilizzando le serie giornaliere del numero complessivo dei contagiati e per la stima del modello si è fatto uso dei dati ufficiali forniti dalla Protezione Civile.
Lo studio analizza i risultati per la Sicilia, la Sardegna, per la macroregione Sud Italia e per l'intero territorio nazionale. I tassi di crescita decrescenti mostrati sono attribuibili al successo delle politiche di contenimento dell'epidemia. I risultati possono anche essere interpretati in termini di tempi di raddoppi, ovvero il numero medio di giorni impiegati per ottenere il doppio dei contagi. Quest'ultimo dato è di fondamentale importanza per la stima dei posti letto. Infatti più alto è il tempo di raddoppio e minore sarà la pressione a cui sono sottoposte le strutture sanitarie nella cura dei contagiati, riducendo così il rischio di saturazione delle corsie e delle unità di terapia intensiva».
Il team di ricerca è costituito dai professori Andrea Consiglio, Vito Muggeo, dai dottori Gianluca Sottile, Vincenzo Giuseppe Genova, Giorgio Bertolazzi del dSEAS di UniPa e dal professore Mariano Porcu dell’Università di Cagliari.
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