DIARI DI VIAGGIO
Corleone in maschera tra dame e cavalieri: il mondo (fantastico) della sfilata a cavallo
È un turbinio di abiti incredibili, di cavalli vestiti a festa, di coraggiose amazzoni e cavalieri che sfilano lungo il corso principale di Corleone fino alla villa Comunale
La sfilata dei cavalli a Corleone
Sono a Corleone, dove si è svolta da poco la sfilata equestre in maschera. Ripenso al mio pezzo sul Carnevale storico Siciliano che si apriva sin dal ‘500 sempre con un sfilata a cavallo in maschera. Mi sembra di rivivere questo spettacolo: tamburi rimbombanti con tamburini a piedi anticipano l’arrivo delle "star".
È un turbinio di abiti incredibili, di cavalli vestiti a festa, di coraggiose e indomite amazzoni e cavalieri che sfilano lungo il corso principale di Corleone fino alla villa Comunale. Chiedo a una allevatrice quali sono i suoi sentimenti, mi risponde: “Empatia, amore, libertà, obiettivi possibili solo attraverso un dialogo con l’animale, una comprovata competenza, passione e assoluta dedizione".
Una passione per i cavalli, che presto vedrà il riconoscimento di una razza autoctona siciliana. Esemplari fieri e forti capaci di adattarsi, con il baricentro più basso rispetto alle altre razze, probabilmente già usati dai greci quando arrivarono in Sicilia. Sfilano insieme a questa razza, gli Arabi, i Cavalli spagnoli, nel cui dna c’e’ il sangue di cavalli berberi che ricordano una storia antica di migrazione, quando l’Africa era unita alla Spagna, senza lo stretto di Gibilterra.
Vi sono i Frisoni, uno è di una bellezza senza pari ha una criniera che sfiora il selciato e una coda che lo rende quasi un essere mitico.
Avvicino un ragazzo in maschera che conduce “ Ispanico” un focoso andaluso, il suo cognome ricorda un appellativo da cavaliere medievale “ Buoncuore”. E’ vestito da Torero ha vicino a se una Dama bruna con un ricco vestito, mantiglia, mascherina sugli occhi e mantello ha rose tra i capelli, le stesse rose che ha Ispanico. La Dama spagnola alterna la passeggia a piedi e a cavallo.
Mentre è in sella, assisto a un’impennata del destriero sulle due zampe posteriori. Temo il peggio ma “ las Damas de la Reina” non è per nulla intimorita, senza scomporre acconciatura e abito, asseconda l’Andaluso stringendo forte le gambe, mi dice che i cavalli vanno prima di tutto rispettati, a loro bisogna “ proporre mai imporre”. I cavalli da queste parti vivono nelle campagne vicine alla cittadina, liberi di muoversi tra queste colline.
Creature fortunate che non condividono la tristezza di altri esemplari costretti a una vita circense che spesso non tiene conto delle loro inclinazioni e necessità.
Qui sono addestrati, educati ma soprattutto rispettati. Parla di loro al microfono il grande Maestro Totò Nancini e Antonino Latteri, che presentano maschere e cavalli, la sfilata culminerà con tre premi intitolati alla memoria di grandi appassionati di razze equine Corleonesi, che hanno mantenuto viva questa passione.
Massimo Cipolla, l’organizzatore mi presenta un eccellenza, un volteggiatore siciliano Ciccio Vintaloro, m’indica grandi artiste come Sofia Di Palermo, Desirè Dragna. Parla di questa sfilata che dopo tre anni di Covid, è ritornata ancora più bella. Il Palinsesto è ricco, è stato preceduto da un mostra che racconta le origini del Carnevale Corleonese.
Lungo la strada sfilano Capi indiani, un incredibile personaggio del film “Ladyhawke” con tanto di Falcone, un biondo Casanova affascinante e spavaldo come si conviene al personaggio, è in sella a “Tequila” un’Indigena Siciliana.
Vi sono Cavalieri, Crociati, Imperatori romani, uno straordinario Federico II, “lo stupor mundi” che con la sua scelta di far arrivare le popolazioni longobarde in questi territori, diede un impulso particolare a Corleone facendola diventare avamposto Normanno della Sicilia Occidentale.
Difficile ricordare tutte le maschere, vedo Gauchos della Pampas, Milady, Regine, Emiri, e persino un trinomio mascherato da “el dia de los muertos". I cavalli si destreggiano tra improvvise impennate e un’elegante “monta vaquera” che ricorda passi di danza.
Nonostante questi animali si trovino in un ambiente completamente diverso dal loro habitat naturale, con un fondo stradale particolare, si comportano benissimo, nessun spettatore durante l’evento ha corso il minimo pericolo, benché accalcati, hanno seguito quasi in silenzio non applaudendo, per non innervosire gli animali, mostrando di conoscere e rispettare la sensibilità di queste mitiche creature.
È sera inoltrata quando la sfilata termina, ripenso al libro “i Viaggi di Gulliver”, dove a un mondo infinitamente piccolo, succede uno gigante, a uno governato da filosofi inconcludenti, segue un mondo perfetto, governato da cavalli, esseri intelligenti, giusti, senzienti, e dotati di parola.
Tutto quello che ho visto, ricorda questo mondo fantastico. Da questo primo evento seguiranno feste e carri, tutti guidati dalla maschera ufficiale del Carnevale Corleonese, che presto sarà inserita nel novero delle maschere storiche: il “ Riavulicchiu”, un diavoletto che rappresenta il Caos, questo tempo di confusione, disordine e divertimento.
È ora di cena quando realizzo un ultimo scatto, una bimba un po' infreddolita, piccolina,stringe un palloncino che riproduce un cavallino, è tenera, intensa, me lo mostra con orgoglio e amore.
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