STORIE
Con la sua musica porta la Sicilia nel mondo: chi è Giovanna, da Palermo a New York
L’unicità di Jane sta nell’aver dedicato la propria vita alla musica, per lei la miglior via per inviare messaggi che giungono dritti dritti al cuore e all’anima
Giovanna Ferrara (Jane Far)
L’unicità di Jane sta nell’aver dedicato la propria vita alla musica, per lei la miglior via per inviare messaggi che giungono dritti dritti al cuore e all’anima, capace di toccare le corde più intime.
Per Giovanna la musica è anche il modo attraverso il quale esprimere il legame con la Sicilia, presente nelle sue composizioni e in ognuno dei variegati progetti che ha ideato, oltre che la connessione ancora più intima con la madre, da cui ogni cosa ha avuto inizio.
Suona il violino da quando aveva quattro anni, questo talento palermitano degli strumenti a corda, e non stupisce se si pensa che la sua passione per la musica sia precedente alla sua nascita probabilmente...quando la madre, che la accompagna da sempre in questo suo percorso, le faceva "ascoltare" la musica classica.
La musica è per me lo strumento attraverso il quale esprimermi, aiutare gli altri, dare voce al mio amore per la Sicilia e mia madre, alla quale devo tutto sin da quando, ancora durante la gravidanza, ascoltavamo "insieme" le "Quattro stagioni" di Vivaldi».
Un altro punto di riferimento nella crescita musicale di Jane è stato un cugino, il vescovo di Piana degli Al- banesi Sotìr Ferrara, scomparso nel 2017, persona vicina alla sua famiglia e anche a lei negli studi quando si è dedicata alla musica bizantina.
Poi, a volerla dire tutta, un concorso di colpe in questa sua carriera musicale è da attribuire persino a Mike Bongiorno e al suo “Bravo Bravissimo”, trasmissione che la piccola Giovanna guardava e della quale ricorda in particolare l’esibizione di un bambino insieme alla madre. Scherzi a parte, la sua carriera è in ascesa e sotto vari fronti.
Da quest’anno infatti Jane insegna musica all’istituto Saladino di Palermo ed è in attesa anche di dare avvio ad una serie di progetti in altre scuole. Del resto per lei la musica fa stare bene, le piace studiare e migliorarsi, così da aiutare gli altri a stare meglio attraverso essa.
Per questa ragione compone e in più ha conseguito, dopo gli studi di violino, la laurea in Discipline della musica per le arti, lo spettacolo e la moda ad Unipa, Direzione corale per le musiche territoriali, Didattica musicale, e poi ancora la quinta laurea che sta per raggiungere in Teorie e tecniche in musicoterapia sempre al Conservatorio di Palermo, così da mettere il proprio sapere al servizio degli altri.
E questa necessità si espleta anche nelle opere che compone, che infondono la serenità che ha conquistato lei stessa in prima persona.
Tra le sue opere, per citarne una, vi è "Meridiem", un cortometraggio musicale premiato che è stato presentato all’Expo Dubai, sulla rinascita e il cambiamento, un vero inno alle donne e poi altre che toccano tematiche a lei care come la ricerca della felicità e la pace tra i popoli.
Una formazione a tutto tondo la sua, in ciò che ama e al quale ha dedicato la vita, tant’è che a soli trentacinque anni, nel mezzo del cammin di vita per Dante, ha già fatto cose che di anni ne richiederebbero il doppio.
Da una parte la tecnica del suono dello strumento, e dall’altra la storia della musica, il suo insegnamento per poter- ne condividere la bellezza e il valore educativo con gli altri.
L’arte musicale in tutte le sue declinazioni per questa donna che è unita alla madre giornalista anche attraverso il suo ruolo di editore di un giornale online di cultura e arte in ogni loro forma, e all’interno del quale quando riesce si dedica a qualche intervista.
Jane ha fondato oltre dieci anni fa insieme al marito anche l’Associazione Culturale Brancaccio e Musica, per dare un ulteriore segno di legalità e coesione in questa particolare area di Palermo.
È ambasciatrice delle donne nel mondo per le arti e lo spettacolo per gli Stati Generali delle Donne, che quattro anni fa l’hanno premiata a Roma come donna che ce l’ha fatta, e da lì l’incarico di referente della "Panchina rossa", un progetto contro la violenza di genere per la provincia di Palermo, per arrivare oggi a rivestire il ruolo di loro ambasciatrice nel mondo.
Giovanna porta sempre la sicilianità nel suo lavoro, così da valorizzare le nostre tradizioni, per cui in occasione del Columbus day è stato naturale il suo coinvolgimento da parte degli Stati Generali delle Donne.
In questa occasione, lo scorso 14 ottobre ha avuto modo di esibirsi a New York, mostrando il proprio talento, ed essendo ricevuta dai collaboratori del sindaco Adams e dal console italiano. Una partecipazione alla parata che celebra l’italianità per eccellenza e che è per lei un vero e proprio traguardo.
Si è formata a Palermo Giovanna e poi, un anno fa, ha coniato un nome d’arte che strizza l’occhiolino verso questo suo essere internazionale che si è confermato proprio in occasione dell’ottantesima edizione del Columbus Day.
A New York la nostra Jane ha ricordato a tutti le sue origini sfoggiando un particolare abito con tanto di drappo tricolore ideato dalla stilista palermitana Ivana Todaro.
Tanti risultati importanti che riempiono il cuore, tanto più se si pensa che a raggiungerli sia stata una ragazza "normale", un’anima buona sempre pronta a guardare con attenzione le esigenze di chi la circonda, dotata di un talento ereditato e che ha a sua volta trasmesso ai piccoli Antonio e Paolo, i suoi bimbi di sei e quattro anni.
Il maggiore ama cantare e plasmare il pongo, forse sarà proprio con le mani che Giovanna lo immagina dar vita alla propria vena artistica; e poi il più piccolo, che di tanto in tanto impugna il piccolo violino e ne simula il suono che chissà cosa farà da grande.
Un amore, quello di Giovanna, per la musica e gli altri, che non poteva che esser premiato con la stessa semplicità con cui si commuove quando parla di ciò che fa, dei suoi legami, della sua arte, con semplicità, davvero.
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