CRONACA
Che fine hanno fatto Palasport e Diamante: Palermo sogna la sua cittadella dello sport
In ballo ci sono 8 milioni per l'impianto di viale dell'Olimpo e 4,6 milioni per il campo da baseball. A che punto sono i lavori di riqualificazione delle due strutture
In primo piano il campo da baseball Diamante, sullo sfondo il Palasport di Fondo Patti
«A ottobre è stata indetta la conferenza dei servizi, i tempi verranno rispettati sia per il palasport di viale dell’Olimpo, chiuso da troppo tempo ma che si avvia decisamente verso la riapertura, così come il campo da baseball», ha affermato Sabrina Figuccia, assessore allo Sport, Turismo e Politiche giovanili del comune di Palermo.
«Le operazioni che stiamo facendo sono funzionali alla riqualificazione immediata della cittadella, con un'attenzione particolare sul palazzetto dello sport».
In ballo ci sono 8 milioni per l'impianto di viale dell'Olimpo e 4,6 milioni per il campo da baseball, acquisiti nel gennaio 2022 grazie all'intervento del deputato regionale Adriano Varrica che evitò la perdita dei fondi del programma periferie ottenendo una proroga delle risorse.
Il palasport di Fondo Patti
Inaugurato in pompa magna il 3 ottobre del 1999 costò 20 miliardi delle vecchie lire al Comune. Finalmente Palermo aveva un signor Palazzetto da usare in ambito sportivo ma anche (e soprattutto) per i concerti di importanti gruppi musicali e cantanti.
Poi la disfatta: a causa di forti raffiche di vento fu danneggiato il tetto, causando continue infiltrazioni d'acqua che lo hanno reso inagibile. La struttura abbandonata a sé stessa è stata quindi protagonista di continui saccheggi e devastazioni.
Più volte oggetto di proclami e progetti per il suo recupero, tutti puntualmente disattesi, le sue porte sono ormai chiuse da quindici anni.
Ora sulla struttura si riaccendono nuovamente i riflettori: l'amministrazione comunale sta lavorando a un progetto per rimettere il suo Palasport a nuovo e restituirlo alla città.
Il diamante
Inaugurato nel 1997 per le Universiadi la struttura occupa circa 10 mila metri quadrati. Al suo interno ospita una tribuna semicoperta da 2mila posti, spogliatoi e locali per le squadre, oltre al più grande tabellone luminoso e il più imponente sistema di illuminazione d'Italia. Per la sua costruzione furono spesi 14 miliardi di vecchie lire.
A otto mesi dalla sua apertura furono già segnalate necessità di manutenzione. Nel 2014 l'impianto venne dichiarato inagibile e chiuso, ben presto divenne quindi meta di ladri.
Nel 2016 il comune annunciò un intervento di recupero concluso poi con un nulla di fatto. Abbandonata al degrado e all'incuria la strutturra diventò anche casa di un gruppo di punkabbestia che decisero di trasferirsi e vivere lì insieme ai loro cani.
Nel 2021 lo sgombero e le prime promesse di riqualifica della struttura. Adesso, insieme all'impianto sportivo di viale dell'Olimpo, il faro del comune è puntato anche sul vicino campo da baseball.
«Una città che dice d'essere città europea deve avere impianti sportivi all'altezza di una città europea - conclude Puma - Questa amministrazione ha un grande interesse nel portare avanti i lavori. Il volano che muove l'economia nasce soprattutto dal turismo sportivo, dai grandi eventi e dagli spettacoli. Queste strutture daranno un grande ritorno ecomomico per gli operatori del settore e per tutta la città».
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