Celebrò il Principe degli ultimi: Palermo ricorda Franco Sausa, il barone dell'armonia
Monarchico e patriota, ex direttore di Tribuna Politica, fu lui ad avviare l'iter di beatificazione del principe di Palagonia. La sua storia nei ricordi del figlio

Franco Sausa col figlio Carlo Alberto
Difficile riuscire a racchiudere in poche parole l'attività politica e associativa che, sin da giovanissimo, ha contraddistinto Francesco Paolo Sausa, barone di San Nicola, una contrada di Polizzi Generosa, suo paese d'origine. È infatti nel piccolo borgo madonita che Sausa nasce l'1 gennaio 1944 e dove abita fino ai 4 anni di età, quando poi la famiglia si trasferisce a vivere a Palermo.
Negli anni della gioventù si avvicina al movimento monarchico e ne resta uno degli storici rappresentanti. «Se mi chiede come è diventato monarchico, non posso che dire che lui lo è nato. Simbolo di una nobiltà non di rango bensì di idee e animo. "La monarchia unisce e non divide" era il suo principio più alto». A raccontarci chi era Franco Sausa è il figlio Carlo Alberto, il secondogenito fra i figli Pierdomenico e Chiara.
Alla politica dedica praticamente tutta la sua vita. La sua però è una politica fatta di passione e attivismo, più associativa e meno elettorale. Non è un caso che si candida una sola volta alle elezioni politiche del 1974 col Movimento sociale italiano - Destra nazionale, risultando il primo dei non eletti del suo partito alla Camera dei Deputati.
«Non era la carriera politica che gli interessava, ma l'impegno politico. Per lui il valore più grande era "L'Italia prima di tutto", frase del re Umberto II, diventato il leitmotiv di tutte le sue attività». Il figlio Carlo Alberto - la scelta del nome datogli non è certo casuale - apre lo scrigno dei ricordi, mentre è nello studio del padre in via Ludovico Ariosto. Un appartamento che ha più le forme di una "casa museo", dove ogni stanza è dedicata a una delle sue tante attività.
Nel 1974 diventa giornalista pubblicista e fonda il periodico "Tribuna Politica" di cui è direttore per diversi anni. Entra a far parte dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, ordine dinastico di Casa Savoia di cui era Grande Ufficiale. Ancora, era socio onorario di Monarchia Nuova e presidente della prestigiosa Accademia del Mediterraneo, fondata da Vittorio Emanuele Orlando.
Studioso e appassionato della figura del principe Francesco Paolo Gravina di Palagonia. È proprio Franco Sausa a spendersi e seguire in prima persona tutta la trafila per avviare l'iter di beatificazione del "principe degli ultimi", riconosciuto poi dal Vaticano come "venerabile".
Una figura storica che lo appassiona perchè in lui Franco Sausa vede racchiusi tutti i più alti valori in cui crede. La nobiltà, la carità e la religiosità. Il principe di Palagonia è stato pretore di Palermo e dopo la separazione dalla moglie, Nicoletta Filangieri Pignatelli dei principi di Cutò, si è dedicato a opere caritatevoli verso i più poveri. Tra le altre cose, è stato il fondatore della Congregazione delle Suore della Carità di San Vincenzo.
«Oltre all'attività politica, quella cattolica è stata certamente tra le più importanti per mio padre. Il "barone dell'armonia" riusciva a tenere saldi i suoi valori e le sue passioni con grande coerenza, dote che oggi scarseggia. Lui è sempre stato coerentemente monarchico e coerentemente cattolico. Fino all'ultimo. Una frase che ripeteva sempre nelle sue orazioni e che ho scelto di tatuarmi: "E buon per me, se la mia vita intera mi frutterà di meritare un sasso che porti scritto: non mutò bandiera"».
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