ARTE E ARCHITETTURA
Capolavori "rubati" all'estero: l'autoritratto di El Greco che si trova al Castello Ursino
Si trova a Catania il Ritratto di gentiluomo (presunto autoritratto )ed è un olio su tavola della fine del Cinquecento di El Greco: una delle figure più importanti del Rinascimento
Ritratto di gentiluomo (part. El Greco)
A Catania questo (pare) autoritratto è stato ritrovato nei depositi del Castello Ursino nel 2017 durante la preparazione di una mostra: un capolavoro del Cinquecento rimasto sepolto chissà per quanti anni.
El Greco o il Greco, è lo pseudonimo di Domínikos Theotokópoulos nato a Candia nel 1541 e deceuto a Toledo il 7 aprile 1614).
È stato un pittore, scultore e architetto di nazionalità greca che vissuto tra l'Italia e la Spagna trovandosi a Creta, all'epoca parte della Repubblica di Venezia e centro di un importante movimento pittorico post-bizantino, chiamato Scuola cretese.
Lo stile drammatico ed espressionistico di El Greco era guardato con perplessità dai suoi contemporanei ma è stato molto apprezzato e rivalutato nel corso del Ventesimo secolo: la sua personalità e le sue opere sono diventate fonte di ispirazione per poeti e scrittori come Rainer Maria Rilke e Nikos Kazantzakis.
Alcuni studiosi moderni lo hanno definito come un artista assai singolare e difficilmente inquadrabile nelle scuole pittoriche tradizional: è infatti famoso per le sue figure umane sinuosamente allungate (ispirate al Tintoretto) e per i colori originali e fantasiosi (ispirati a Tiziano) di cui spesso si serviva.
Il Ritratto del giovane gentiluomo è datato 1570 (circa): anno in cui l'artista, come concorda la maggior parte degli studiosi, si è trasferito a Roma dopo il periodo veneziano.
Non si sa quanto a lungo sia rimasto né se sia tornato a Venezia (verso il 1575-76) prima di partire definitivamente per la Spagna, dove poi morì.
Il restauro della tela è stato finanziato da Opera tua, un progetto di Coop Alleanza 3.0 che sposa due eccellenze del Belpaese (cibo e arte) in un viaggio alla scoperta del patrimonio artistico locale-
Per il 2018 l’investimento complessivo per il recupero delle opere è stato pari a 150 mila euro. Sono stati necessari oltre tre mesi di lavoro per l’intervento di restauro che ha previsto il rilievo fotografico e la localizzazione delle aree deteriorate, anche con l’uso degli infrarossi, quindi il consolidamento e la pulizia dell’opera con l’asportazione dell’ossidazione dovuta al tempo.
Un successivo intervento pittorico ha reso omogenea la cromatura dei colori. Infine è stato applicato un protettivo neutro e rafforzata la struttura che sorregge e contiene il dipinto.
Le operazioni di recupero hanno riservato anche un’insolita scoperta: la riflettografia e la radiografia hanno infatti evidenziato la presenza di un disegno preparatorio sottostante che, per il suo elevato grado di definizione, può essere un'opera nell'opera.
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