ITINERARI E LUOGHI
Capaci significa strage ma anche memoria viva: l'ex stazione ferroviaria diventa museo
Se Capaci per molti è sinonimo di strage, partire da quell’evento drammatico diventa strumento per raccontare come quel giorno segnò la "generazione del ‘92"
L'ex stazione ferroviaria di Capaci
Il museo, interattivo e multimediale, promosso dall’associazione "Capaci No Mafia ETS" e dalla cooperativa sociale Addiopizzo Travel, mira alla creazione di uno spazio di fruizione culturale permanente.
Un’area, l’ex stazione ferroviaria di Capaci, che viene destrutturata nella sua funzione nativa per dialogare tramite elementi artistici, riferimenti culturali e concettuali, tecnologie multimediali e interattive. MuST23 è memoria, esperienza e creazione di futuro. È il luogo in cui fermarsi e il momento da cui ripartire.
MuST23 sarà un viaggio tra i racconti, un'immersione nelle storie vissute dai testimoni di quel periodo storico. Un racconto espresso con un linguaggio vivido e colorato di speranza e di rinascita.
«L’obiettivo di MuST23 è quello di informare e scuotere le coscienze per spingere all’impegno. Conoscere quello che successe oltre 30 anni fa, quando nessuno degli studenti di oggi era ancora nato, riduce il rischio di indifferenza alle mafie - afferma Dario Riccobono, responsabile del progetto -.
Questo sarà solo il punto di partenza del percorso museale. Se Capaci per molti è sinonimo di strage, partire da quell’evento drammatico diventa strumento narrativo per raccontare come quel giorno segnò anche un prima e un dopo nella cosiddetta "generazione del ‘92".
Si tratta di quei giovani, siciliani e non solo, segnati da quell’esperienza, che diedero nuova linfa alla resistenza alla mafia e alla valorizzazione del territorio. MuST23 guiderà il visitatore attraverso l’importante lavoro di Falcone, l’impegno della società civile, gli arresti dei più importanti boss e le eccellenze siciliane».
L’artista-compositore Daví Lamastra ha avvicinato la storia di Giovanni Falcone e il 23 maggio 1992 con uno sguardo diverso, che dalle ceneri di una esplosione drammatica destruttura spazio e tempo per creare possibilità.
Il luogo fisico della ex stazione con l’ex scalo merci, e anche la collina che guarda il mare a pochi passi dal luogo della strage, diventano spazio aperto, performance collettiva, che sulla memoria costruisce coscienza civica e cultura. Grazie al lavoro di ricercatori, analisti, graphic designers, sound designers, programmatori, architetti, ingegneri e maestranze coordinati dal direttore artistico Daví Lamastra, documenti e testimonianze prendono vita in un’installazione artistica di grandi dimensioni in un nuovo equilibrio tra informazione, etica e visione.
Numeri, date e parole emergeranno in un labirinto di fatti, persone, pensieri, tragedie, tradimenti, sogni e speranze. Chiunque potrà attraversare l’opera per comprendere - e sentire - la complessità della sfida raccolta da Giovanni Falcone, giudice istruttore di quel processo con Paolo Borsellino.
L’uso delle nuove tecnologie (realtà virtuale, NFT, biometria) si combina con la magia del luogo per offrire un’esperienza multisensoriale: la bellezza ruvida del paesaggio con il vento, il mare e il passare dei giorni e delle stagioni, le testimonianze multimediali, i suoni e i colori integrati da una sapiente direzione artistica saranno il cuore del MuST23 che pulsa e si arricchisce di nuova energia creativa ad ogni visita.
I visitatori infatti trasformano e sono trasformati, si interrogano su cosa è stato davvero, cosa siamo diventati, chi siamo oggi e soprattutto chi vogliamo essere domani, partecipando a un’azione di arte performativa e collettiva.
Un gioco di video e rimandi farà scegliere agli spettAttori che cosa sono Capaci di... abbracciare, affrontare, cambiare, comporre... sognare, volare, volere.
Il passato diventa futuro, la memoria diventa coscienza e azione. Cambia anche la geografia delle emozioni. E Capaci, località della strage, diventa attraverso gli occhi dei visitatori del MuST23, la visione del mondo migliore che siamo Capaci di realizzare.
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