Cambio ai vertici di Legacoop: l’associazione è in crescita in Sicilia con tante nuove realtà
Filippo Parrino è il nuovo presidente di Legacoop Sicilia e a prendere il suo posto come presidente di Legacoop Sicilia Occidentale è finalmente una donna: Ornella Matta

Ornella Matta e Filippo Parrino
Al Posto di Parrino è stata eletta come nuovo presidente di Legacoop Sicilia Occidentale Ornella Matta, 49 anni, una tra le più grandi Federcoop del Sud Italia con oltre 38.431 soci e 610 cooperative tra le province di Palermo, Agrigento e Trapani. La prima donna a capo dell’organizzazione in questa parte ell’Isola. Nel mondo Legacoop dal 1995, Matta ha prima lavorato al Centro studi di formazione cooperativa dell’organizzazione regionale e poi all’interno di Legacoop Palermo e Legacoop Sicilia occidentale ed è componente del Cda di Servizi Coop.
«La mia parola d'ordine - ha detto Matta - subito dopo l'elezione è fare squadra. Come i pionieri di Rochdale che dietro i cancelli della rivoluzione industriale trovarono nella solidarietà e nell'unione la risposta allo sfruttamento e alla povertà fondando la cooperazione, oggi questa deve rinnovarsi leggendo i bisogni e interpretandoli in soluzioni. La dignità delle persone è il primo valore della cooperazione e se questo sarà riconosciuto, tutti noi porteremo a casa un grande successo».
Punti fondamentali per la cooperativa sono: «la legalità come pilastro della cooperazione Legacoop in Sicilia» ha detto nel suo discorso il presidente uscente Pietro Piro «l’attenzione ai giovani e alle donne mai pronti ad investire su se stessi come in questo momento storico ma per cui - ha detto - bisogna pensare a percorsi di formazione e informazione ancora più mirati».
«A Palermo ma anche a Trapani e Agrigento – ha detto Filippo Parrino, presidente uscente di Legacoop Sicilia Occidentale – come presidente ho lavorato proprio su questo e dato risposte ad istanze nuove. Andremo nella stessa direzione anche nel resto dell’Isola puntando su sostenibilità e innovazione. La cooperazione ha avuto in Sicilia il merito di farsi motore di cambiamento: dalle aziende nate sui beni confiscati alla gestione dei siti culturali, alla rigenerazione urbana. E’ un albero su cui nascono sempre nuovi rami».
Gli esempi non mancano: dalle cooperative nate sui beni confiscati nel Palermitano, molte delle quali aderenti al Consorzio Libera terra, alla cooperativa Terramia di Castelvetrano in un’azienda confiscata alla mafia nel feudo del boss Matteo Messina Denaro; da CoopCulture che gestisce, tra l’altro, la Valle dei Templi di Agrigento alla cooperativa Parco Uditore che ha recuperato un angolo di verde abbandonato a Palermo.
Il quadro è positivo. Il trend degli ultimi tre anni vede l’associazione in crescita nonostante gli anni di crisi: 113 nuove realtà cooperative e 20 mila soci in più, 1351 imprese aderenti, un fatturato complessivo di 2 miliardi e mezzo di euro e un totale 75682 soci. Numeri che si legano a storie esemplari di cooperazione che interessano workers buyout, giovani, donne in vari settori economici: dall’agroalimentare al turismo, dai servizi alla ricerca, alla rigenerazione urbana.
Dal report presentato dal presidente uscente Pietro Piro emerge così un’Isola che vuole reagire alla crisi e che nella cooperazione trova sempre più spesso lo strumento per farlo. I fatturati di Conad e Coop a livello regionale al 31 dicembre 2017 ammontano rispettivamente a 809 milioni circa e 182 milioni.
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