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C'era una volta Sant'Erasmo: storie di pescatori che da una vita vanno per mare

La storia di Nino Sinagra, pescatore a Palermo da sessant'anni, una vita passata ad andare per mare. Una professione destinata a scomparire per varie cause

  • 9 dicembre 2019

Nino Sinagra, storico pescatore di Sant'Erasmo

Un tempo a Palermo, la città tutta porto, erano in tanti i pescatori. Negli anni però tra leggi nuove, multe e un mare sempre meno pescoso questa antica e nobile professione si è ridotta a poche anime che ancora prendono il mare ogni giorno e calano le reti col buono o col cattivo tempo.

Antonino Sinagra, detto Nino Sinagra (ci ha lasciato il 6 aprile 2022) è nato accanto al porticciolo di Sant'Erasmo, lui e i suoi quattro fratelli sono tutti pescatori così come suo padre e ancor prima suo nonno.

«Per fare questo lavoro bisogna buttarsi a mare da bambini - ci ha raccontato mentre sistema le reti - io avevo cinque annuzzi quando mi buttai da solo per la prima volta e per andare a pescare con mio padre mi nascondevo a prua e poi in alto mare uscivo, quando mio padre non poteva più farmi tornare indietro».

Chi fa il pescatore, racconta Nino, «non ha orario, non ha uno stipendio. Può guadagnare cinque euro, oppure cento euro, ma anche niente. Qua a Sant'Erasmo si pescavano sarde, acciuge, alacci (che sono le sarde grosse), tonnetti, si poteva pescare anche la neonata. Mio padre pescava seppie e polpi con la lampa e con lo specchio. Adesso il mare è finito, tra tre quattro anni non ci sarà più niente a mare».
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Forse la visione del pescatore di Sant'Erasmo è troppo pessimistica ma è vero che i pescatori a Palermo sono davvero pochissimi.

«Ne sono rimasti quattro o cinque alla Cala - aggiunge Nino - e altrettanti qua a Sant'Erasmo, alla Bandita il mal tempo ha riempito il porto di sabbia e quei pochi pescatori che c'erano non ci sono più. Ormai figli a mare non gliene butta più nessuno (nessuno avvia i figli alla professione di pescatore, ndr) della nuova generazione in famiglia da noi solo mio figlio ha deciso di continuare, e infatti ha trent'anni ed è il più giovane pescatore che c'è da queste parti. Purtroppo il mare è una passione, forse una malattia, noi anche se non peschiamo siamo sempre qua».

«Quando questi quattro vecchi che ancora vanno per mare compreso me, moriranno - conclude Nino - nessuno pescherà più e i pescatori di Palermo si estingueranno. È un peccato ma sono state fatte tante scelte sbagliate e nessuno ha salvaguardato questa categoria».
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