CRONACA
C'è da trent'anni ma ora si fa sul serio in via Tiro a Segno: l'ecomostro verrà demolito
Scatta la prima (vera) maxi-bonifica dell'immobile abusivo confiscato alla mafia, diventato negli anni una discarica a cielo aperto e un luogo pericoloso. I dettagli
La bonifica dell'ecomostro in via Tiro a Segno
Da allora è trascorso un altro anno e l'ecomostro è ancora lì. Stavolta però sembra che qualcosa si stia muovendo per davvero. È infatti partita la maxi-bonifica della struttura, così come richiesto dall’amministrazione comunale e fortemente voluto dal sindaco Lagalla, che proprio l'anno scorso aveva assicurato un'accelerazione nelle attività propedeutiche alla messa in sicurezza e all'abbattimento dell'edificio.
Le attività di bonifica dell'area, dove sono presenti ingombranti, inerti/sfabbricidi, rifiuti solidi urbani vedono in campo non meno di 4 autisti e 6 operatori/operai con due motrici di cui una con cassone e gru con benna a polipo e l’altra munita di cassone scarrabile, un compattatore da 24 mc, un Bobcat/ mini-pala, due autocarri a pianale con sponda posteriore caricatrice e un autocarro a vasca.
Successivamente, sotto la guida dell’area Urbanistica e della rigenerazione urbana e dell’area afferente ai lavori pubblici del Comune, saranno attivati gli interventi di demolizione della struttura denominata “ecomostro” per una successiva riqualificazione del sito giornalmente preso di mira da ignoti per abbandonare sia all’interno che sulla pubblica via rifiuti di ogni tipo anche pericolosi alla salute pubblica.
«A differenza degli altri interventi, questa volta la pulizia e la rimozione dei rifiuti verranno eseguite anche all'interno dell'edificio», spiega Antonio Randazzo, consigliere comunale e membro della IV Commissione Consiliare.
«Questo è il positivo risultato giunto dopo le nostre richieste per interventi mirati a restituire una migliore dignità e vivibilità. Di fatto, i lavori segnano un primo e determinante passo per l'abbattimento dell'Ecomostro con la contestuale rigenerazione complessiva di via Tiro a Segno».
«Continua il nostro impegno per restituire decoro e dignità alla nostra città. Questo intervento, voluto fortemente dal sindaco Lagalla, auspichiamo – dichiara l’Assessore all’Ambiente Pietro Alongi - che possa essere gradito dai residenti che vogliono una città più pulita e a misura d’uomo e che sono stanchi di vedere usare spazi, come quello di via Tira a Segno, come discarica, spesso anche data a fuoco.
Siamo certi – continua Alongi - che i residenti dei palazzi limitrofi all’ecomostro, dopo la bonifica che stiamo realizzando, saranno protagonisti nel collaborare al corretto conferimento dei rifiuti e al rispetto delle regole».
«L’amministrazione visto che il servizio non rientra nel vigente Contratto di servizio - fa sapere il presidente della RAP Giuseppe Todaro - è stato deliberato ad anno nuovo dalla Giunta Comunale e commissionato con determina dirigenziale dell’assessorato ambiente, per un importo di circa 12 mila euro.
Noi come Rap non ci tiriamo indietro , da diversi giorni stiamo anche, congiuntamente intervenendo con la Polizia Municipale contro azioni di illegalità e abbandoni illeciti nella pubblica via, ma bisogna che tutti collaborino dalle istituzioni ai cittadini, bisogna reprimere e modificare questi comportamenti che ledono l’immagine della città ed umiliano gli sforzi di quei cittadini virtuosi che anziché buttare i rifiuti per terra utilizzano sia i Centri Comunali di Raccolta che il servizio gratuito a domicilio».
Una volta ripulita l'area, subentreranno le maestranze del Coime per mettere in sicurezza la struttura ed evitare che si formi, un'altra volta, una discarica di rifiuti.
Non ci sono ancora tempi certi sulla demolizione però. L'assessore alla Rigenerazione Urbana Maurizio Carta conferma che una volta terminata la bonifica da parte di Rap, saranno necessarie alcune verifiche tecniche e solo dopo «verrà programmato il resto».
«Uno dei "nodi" da sciogliere - spiega il consigliere Randazzo - è la presenza di alcuni scantinati, non visibili passando, sui quali, non potendoli demolire, bisogna trovare una soluzione».
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