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Videoclip indipendenti, Aronadio premiato al Mei

  • 18 dicembre 2006

E’ di nuovo con grande piacere che Balarm.it incontra Alessandro Aronadio, uno dei più promettenti registi e sceneggiatori siciliani, laureato in regia cinematografica alla Los Angeles Film School di Hollywood, autore di cortometraggi pluripremiati - "Glorybox" (2003), "Lost D." (2001), "The story of Adam & Eve" (2002) – di videoclip, e con alle spalle esperienze di assistente alla regia con Ciprì e Maresco, con Tornatore in "Malena" e con Andò in "Il manoscritto del Principe".

L’ultimo riconoscimento Alessandro l’ha ricevuto di recente, in occasione del FilmStock Videoclip Festival, importante festival per videoclip indipendenti che si è svolto nella Capitale, sotto l’egida del Circolo degli Artisti di Roma (famoso locale che ha portato al successo, tra gli altri, Carmen Consoli), affermandosi con "Brain", il videoclip girato per il gruppo trevigiano dei Father Murphy. Grazie a questo premio, il video girerà su Internet, su tutti i canali specializzati nazionali e su Sky, inoltre, l’organizzazione del Festival, si occuperà della produzione del prossimo video dei Father Murphy, anche questo con la regia di Aronadio. Alessandro vive a Roma e si definisce, ironicamente, “emigrante”.

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Come è nata questa collaborazione con i Father Murphy?
«Direi che alla base c’è stata l’amicizia tra me ed il cantante del gruppo, Federico Zanatta. Ci siamo conosciuti ad Atene nel 2003, nell’ambito della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Io ero stato selezionato per rappresentare l’Italia per il cinema e Federico era lì per rappresentare il Veneto per la scrittura. Poi ci siamo incontrati ad altri Festival e da lì in poi l’idea di fare qualcosa insieme. Il genere dei Father Murphy è difficilmente definibile. Lo direi folk psichedelico. Sono una band indipendente e incidono per l’etichetta Mad Cap. Consiglio di dare un’occhiata al loro sito, www.maledetto.it, per conoscerli meglio. Il video di Brain, per altro, è già stato trasmesso con successo in Giappone, in America ed in Germania».

Capita che registi di clip musicali diventino registi di lungometraggi.
«Sì, anche se spesso girano film molto “visivi”, con poca attenzione alla storia. Io penso, invece, che il cinema debba raccontare una bella storia. Il mio percorso, infatti, è diverso: sono approdato all’esperienza nel campo musicale dopo aver fatto cinema e quella dei clip, comunque, è una parentesi tra i miei interessi di regista cinematografico e di sceneggiatore».

Quando ti cimenterai nel primo lungometraggio?
«Forse a breve. Si tratta di un progetto ancora in divenire. Una co-produzione spagnola per una storia dai contorni drammatici.
Per questa prossima avventura ho momentaneamente accantonato il mio ultimo corto La noia, attualmente in preproduzione per la italo-americana Wind Tales Productions».

Ti piacerebbe scrivere e dirigere una commedia?
«Mi piacerebbe molto, anche se poi mi capita di scrivere storie impegnative, con solo qualche spunto per sorridere. Ad esempio, trovo che tra i film più recenti, una commedia davvero gradevole sia stata "Notte prima degli esami"».

Ti capita di tornare per lavoro negli Stati Uniti?
«La porta aperta in America c’è sempre, là mantengo numerosi contatti e chissà... Comunque per ora rimango in Europa; mi appresto a quel lavoro di cui dicevo in coproduzione spagnola, in più sono sceneggiatore di una fiction Rai».

E Palermo? Com’è andata la tua esperienza di curatore della sezione cinema nelle ultime edizioni di Kals’Art?
«A Palermo verrò adesso per le feste. Seguo quello che succede di interessante proprio leggendo Balarm.it che, per noi “emigranti” è uno strumento importante di contatto con la città. Speriamo che Palermo si muova sempre più velocemente.
L’esperienza del Kals’Art è stata positiva. Ho lavorato insieme con gli altri curatori ed ho avuto la possibilità di proporre cortometraggi soprattutto stranieri, in qualche caso di autori del calibro di Lars Von Trier o di Godard. La risposta del pubblico è stata sbalorditiva. Pensa che la sera del 14 agosto, tradizionalmente dedicata ai falò sulla spiaggia, allo Spasimo, per la maratona di tre ore di proiezione, c’era il tutto esaurito ed un centinaio di persone fuori che chiedevano di poter entrare. Palermo è anche questo. Tanta gente attenta alla cultura e alle novità.

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