LE STORIE DI IERI
Giovanni Garillo, aromatario nemico d’ogni malattia
Sconsacrata, fatiscente e ovviamente impraticabile la Chiesa di Sant’Andrea degli Aromatari, a due passi dal Pantheon di San Domenico, non rende certo giustizia alla fama degli speziali che nelle immediate vicinanze e nel cuore dell’incurabile Vucciria aprirono rinomate botteghe frequentate soprattutto, ma non solo, da una clientela decisamente abbiente. Manipolatori di farmaci e benemeriti della pubblica sanità cui non fu nemmeno dedicata la stradina – l’odierna Via dei Coltellieri – che da piazza Caracciolo conduce alla piazzetta dedicata all’Apostolo, che forse protegge ancora opportunamente gli attuali farmacisti al cui Ordine la suddetta chiesa appartiene. Diversa fama ebbe invece l’anzidetta strada dei Coltellieri a partire almeno dal 1543, l’anno in cui il Salutifero Collegio della Felice Città di Palermo, “esaminò speziale” e con tanto di diploma il nostro aromatario sicuramente più noto e valente. Quel Giovanni Garillo cui 47 anni di onorata carriera valsero a fargli intestare per voce di popolo la strada nella quale egli si distinse dagli altri vicini di bottega, in una via che in diversi atti notarili fu appunto indicata come “la strada di Garillo”. Un’arca di scienze a cui favore – come ricordò Nino Basile – fu emessa perfino una sentenza in base alla quale, per portentosi farmaci non pagati, i crediti presso la nobile vedova Giovannella Vernagallo dovettero prevalere su quelli della medesima relativamente all’eredità maritale.
Ovvio che nei secoli i componenti della Theriaca aumentarono di numero, comprendendo anche oppio e stupefacenti vari, fino a diventare circa centocinquanta. Mentre va pure detto che gli stessi grandi nostri speziali non mancarono, misericordiosamente, di manipolare anche Theriache “per poveri” e pertanto costituite da quattro elementi soltanto – pare vi fosse compreso lo storico composto eloquentemente chiamato Mitridato – ma dagli effetti sempre fuori dal comune. Quanto a Garillo, si sa pure che tale mitridatico controveleno lui lo componeva regolarmente in pubblico, sotto la sorveglianza del citato Collegio Salutifero e col costante supporto dell’Ingrassia. Mentre va da sé che l’opera di Joannes Aloisius De Garillo fu qui validamente proseguita da tanti altri grandi “farmacisti” tra i quali si distinse, nel diciottesimo secolo, l’aromatario della Gancia, universalmente apprezzato specialista, sul quale in Basile è possibile leggere una spettacolare pagina inedita del Villabianca. Che raccomandiamo a chi volesse approfondire. Compresi i vari sofferenti che all’inizio del terzo millennio hanno fatto dell’acido acetilsalicilico la loro Theriaca usata con innumerevoli motivazioni assolutamente personali. Addirittura costituita da un unico componente ma quanto a certi mali, compreso il mal di testa dovuto alle sbornie più solenni, dagli effetti sicuramente straordinari.
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