CRONACA
"Benvenuto a Gibellina" 31 anni dopo: ora il teatro (incompleto) di Consagra è più vicino
La prima pietra del teatro di Pietro Consagra fu posata nel 1989: adesso è visibile da più vicino grazie all'apertura della strada che lo attraversa e da cui si entra in città
La strada a doppia corsia che attraversa il teatro di Pietro Consagra a Gibellina
Ora il il teatro (incompleto) in cemento armato sarà visibile più da vicino. È stata infatti inaugurata la strada a doppia corsia che lo attraversa e che collega viale degli Elimi con piazza Beyus.
La cerimonia, alla presenza del sindaco Salvatore Sutera, degli assessori e di un gruppo di cittadini, si è conclusa con l’attraversamento a piedi della strada, in prima fila l’anziano Benedetto Palazzolo e la piccola Viola Ferrante, «due generazioni che rappresentano il passato di memoria e la speranza per il futuro», ha detto l’assessore Tanino Bonifacio.
La costruzione della strada è un lotto funzionale del progetto di completamento dell’intero edificio disegnato dall’architetto Consagra, che dovrebbe ospitare un centro sociale, Uffici sanitari e mercato coperto. Nel mese di luglio 2017 il Comune ha preso in consegna l’opera dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Sicilia-Calabria.
«La strada rappresenta il vero ingresso principale alla città – ha detto il sindaco Salvatore Sutera – dopo decenni, finalmente, viale degli Elimi è collegata con piazza Beyus. Le operazioni di bonifica e sistemazione esterna dell’area, ci hanno consentito di rendere più decorosa una zona d’interesse artistico della nostra città, dove insistono opere monumentali e di rilievo urbanistico quali la chiesa madre di Quaroni, la stecca Ungers, Palazzo Di Lorenzo e il Sistema delle Piazze».
L’amministrazione sta valutando l’iter più opportuno per procedere a un complesso intervento di ricucitura dell’area compresa tra le opere monumentali attorno. Questa strada rappresenta, simbolicamente, il "benvenuto" a Gibellina», ha detto l’assessore comunale alle opere pubbliche, Gianluca Navarra.
La mega opera in cemento armato risponde pienamente al concetto di città frontale di Pietro Consagra, artista che a Gibellina ha firmato anche la “Porta del Belìce”, il “Meeting” e la “Città di Tebe”.
Consagra pensò al teatro come una scultura abitabile, con piani curvi e continui, senza angoli retti, privilegiando l’immagine plastica e la comunicazione estetica. L’opera non è stata mai completata. Secondo l’ultima perizia inviata all’Assessorato regionale alle infrastrutture servono 8,9 milioni di euro per ultimarla.
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