CRONACA
Beni confiscati alla mafia: il Comune di Palermo stabilisce i criteri per assegnarli
Il codice delle leggi antimafia prevede che i beni immobili trasferiti al Comune possano essere assegnati a titolo gratuito ad enti e associazioni che ne fanno richiesta
La casina "No Mafia" di Capaci
Il codice delle leggi antimafia, infatti, stabilisce che i beni immobili trasferiti al patrimonio indisponibile del Comune possano essere assegnati in concessione a titolo gratuito ad enti e associazioni, nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento.
In particolare, la giunta, in conformità alle disposizioni di legge, ha individuato i seguenti ambiti da inserire nell'avviso: ambito sociale; ambito culturale; ambito educativo o ludico-ricreativo e politiche giovanili; ambito ambientale finalizzato alla cura del verde e ambito di protezione civile.
Queste invece le priorità: creazione di spazi per la promozione delle attività volte a prevenire e rimozione di situazioni di particolare bisogno o emergenza rivolte a fasce disagiate; attività di volontariato per l'integrazione sociale di soggetti svantaggiati; attività socio-assistenziali e socio-sanitarie ispirate ai principi della solidarietà; creazione di orti sociali con le principali finalità dell'autoproduzione alimentare e dell'integrazione sociale di soggetti svantaggiati anche al fine di creare opportunità occupazionali e/o auto sostentamento, ispirandosi ai principi della solidarietà e della legalità.
Creazione di spazi per le attività educative e ludico-ricreative, per promuovere l'incontro, la partecipazione e lo sviluppo di percorsi di cittadinanza attiva, compresa la gestione di servizi e sportelli per politiche giovanili del lavoro; per favorire la socializzazione e le relazioni, il diritto al gioco per lo sviluppo e il benessere psico-fisico di bambini/e, ragazzi/e e giovani; per favorire l'acquisizione di abilità artistico-espressive anche attraverso attività ludiche; per offrire attività di sostegno alle famiglie nei percorsi educativi anche attraverso il loro coinvolgimento.
Realizzazione di giardini condivisi da utilizzare a verde ricreativo: luoghi aperti che incoraggino l’incontro e i rapporti tra le generazioni e le culture, che rappresentano un metodo nuovo di gestione del verde e di recupero di aree pubbliche degradate o abbandonate. Servizi di protezione civile e ambientale.
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