NUOVI SPAZI

HomeNewsAttualitàNuovi spazi

Attrezzi per il fai da te condivisi: nasce "Zero", la biblioteca delle cose a Palermo

Un luogo dove poter prendere in prestito attrezzi per i lavori di casa e dopo l'utilizzo restituirli, l'idea è venuta ad un gruppo di giovani che sta aprendo sedi in tutta la città

  • 23 gennaio 2020

Quante volte vi è capitato di fare un trasloco o di voler aggiustare qualcosa in casa o ancora di volere costruire con le vostre mani un oggetto utile e però non avere gli attrezzi giusti e neanche le competenze? Non avete mai pensato quanto sarebbe bello e utile se esistesse un posto dove prendere in prestito un trapano, o un cacciavite, un martello piuttosto che chiederli sempre in prestito al vostro vicino?

Ecco finalmente a Palermo sta per aprire la prima biblioteca degli oggetti dove tutti potrenno prendere in prestito degli attrezzi per il bricolage. Si chiama "Zero" e il 2 febbraio aprirà la prima sede presso il Coworking neu [nòi] di via Alloro 64, dopo è in progetto la seconda sede in piazza Kalsa con la riapertura di Booq (la bibliofficina occupata di quartiere).

Saranno circa ottanta gli attrezzi messi a disposizione di tutti (domenica 2 febbraio aperto dalle 10.30 alle 18), per prenderli in prestito per una settimana basterà tesserarsi (la tessera è annuale) e si potranno prendere fino ad un massimo di due oggetti e utilizzarli per una settimana e poi restituirli. Il progetto sul lungo periodo prevede l'apertura di un punto Zero per ogni circoscrizione.
Adv
È un progetto selezionato per la seconda edizione del bando B-Circular – Fight Climate Change, promosso da punto.sud con il sostegno di Fondazione "Con il Sud" e finanziato da European Commission, Development & Cooperation e EuropeAid. Oltre alle varie biblioteche delle cose nei quartieri sono in progetto anche dei laboratori di falegnameria di base, giardinaggio e sartoria.

«L'idea c'è venuta perché già tutto il condominio dove si trova il coworking viene a chiederci sempre in prestito attrezzi, dalla scala al trapano - racconta Michelangelo Pavia, uno dei fondatori di neu [nòi] - così quando abbiamo letto il bando e c'è venuta in mente questa idea e di coinvolgere anche Booq che ha già sperimentato una officina condivisa e Alab ha una profonda esperienza di lavoro manuale.

L'idea è di puntare sul risparmio economico per ogni famiglia o individuo che evita di acquistare un attrezzo che userà pochissime volte e anche in termini di spazio, perché un oggetto in casa poi deve anche essere conservato, mentre così lo utilizza e poi lo riporta da Zero».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI