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Attraversa mezza Sicilia, ora ha bisogno di tutela: rinasce un fiume vitale per l'Isola

Questi corsi d’acqua contribuiscono a rendere il fiume uno dei più importanti della Sicilia, non solo per la sua bellezza ma anche per la sua importanza economica

  • 15 aprile 2025

Dittaino

Il fiume Dittaino è un corso d’acqua alquanto importante. Situato nella parte occidentale della Sicilia, nasce precisamente sui Monti Erei e si snoda per circa 105 chilometri fino a sfociare nel Fiume Simeto, nei pressi della città di Catania.

Il fiume richiama a sé numerosi visitatori, famoso poiché il territorio circostante è particolarmente suggestivo, con verdi colline e montagne. È alimentato da numerosi affluenti, tra cui Bozzetta, Valguarnera e Crisa.

Questi corsi d’acqua contribuiscono a rendere il fiume Dittàino uno dei più importanti della Sicilia, non solo per la sua bellezza ma anche per la sua importanza economica.

Infatti, il canale rappresenta una fonte di acqua vitale per l’agricoltura della zona, con numerosi terreni coltivati a oliveti, vigneti, agrumeti e orti. Sarebbe tutto perfetto se non fosse che sono quasi nulle le attività di manutenzione del fiume. Difatti si presenta pieno di detriti, con gli argini sporchi e sovrastati dalla vegetazione incolta.

Tutto ciò non comporta soltanto che i turisti o degli abitanti dei paesi circostanti non godano appieno della sua bellezza ma una potenziale minaccia per il territorio in relazione a possibili frane, alluvioni e dissesti idrogeologici vari.

In seguito a ciò, la Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico, coordinata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha indetto due gare d’appalto per l’elaborazione del progetto esecutivo finalizzato al riefficientamento del fiume Dittaino.

Questo progetto, suddiviso in due tratte, rappresenta il primo passo verso un intervento complessivo tanto atteso. Il primo tratto interessa la porzione del fiume che attraversa i comuni di Agira, Regalbuto e Catenanuova, situati in provincia di Enna, e Ramacca, in provincia di Catania.

Il secondo, invece, riguarda il tratto che percorre Catenanuova e Centuripe (provincia di Enna) e, in provincia di Catania, passa per Castel di Iudica, Ramacca, Paternò e Belpasso, fino a raggiungere il capoluogo etneo, nell’area compresa tra il ponte sulla Strada statale 192 e il fiume Simeto.

Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno pubblicato due bandi: uno per i servizi di ingegneria, del valore di 186.000 euro, con scadenza fissata per il 22 aprile, e l’altro per le indagini geologiche e geofisiche, dal valore di 237.000 euro, con termine il 24 aprile. Tali attività consentiranno di predisporre i documenti progettuali necessari per l’intervento.

Il presidente Schifani sottolinea: “Investiamo risorse e mezzi per salvaguardare il patrimonio idrico fluviale della nostra Isola, convinti che la prevenzione del rischio idrogeologico sia essenziale per attenuare gli effetti degli eventi alluvionali che, in tempi recenti, hanno interessato questo versante, soprattutto in concomitanza con condizioni meteorologiche estreme.

La manutenzione degli alvei è fondamentale per garantire la sicurezza pubblica e preservare l’integrità del territorio".

Il progetto mira a una vera e propria rifunzionalizzazione idraulica del fiume. Attualmente, lungo il percorso di circa 45 chilometri con una larghezza media di 120 metri, l’alveo si presenta in gran parte ostruito da detriti e vegetazione, elementi che hanno progressivamente ridotto la sezione idraulica.

In particolare, sebbene il tratto centrale conservi la profondità originaria, le zone laterali risultano invase da detriti e vegetazione, configurando un contesto idraulico classificato con pericolosità P3 e un rischio variabile tra R1 e R2.

A complicare ulteriormente il quadro sta il fatto che il versante attraversato dal fiume è caratterizzato da precipitazioni intense, specialmente in autunno e primavera, mentre in estate predomina un clima arido che accelera il processo di desertificazione.

Le soluzioni progettuali dovranno prevedere il ripristino di un deflusso regolare lungo il torrente, la potatura della vegetazione, la rimozione dei detriti accumulati, la risagomatura e pulizia degli argini ed infine la realizzazione di nuove opere idrauliche, quali argini, soglie, briglie e salti, all’interno dell’alveo.

Questo intervento rappresenta un’importante azione preventiva per garantire la sicurezza idraulica e ambientale della regione, valorizzando e proteggendo il patrimonio idrico dell’Isola.

Donare un aspetto nuovo al fiume vorrà dire prendersi cura del territorio e tutelare gli abitanti. Il fiume Dittaino è uno dei più noti in Sicilia e prendersene cura è il minimo che si possa fare.
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