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Andava a scuola lì, ora vogliono intitolarla a lei: che tutti sappiano chi era Sara

Dopo il tragico evento che ha visto l'ennesima vita spezzata, Sara riecheggia in ogni strada: dalla scuola che lei frequentava a Misilmeri allo striscione in Vucciria

Balarm
La redazione
  • 10 aprile 2025

Sara Campanella

La Sicilia non dimentica Sara e lo sta dimostrando giorno dopo giorno. Dopo il tragico evento che ha visto l'ennesima vita spezzata, Sara riecheggia in ogni strada.

Che sia con la sua frase simbolo "Mi amo troppo per stare con chiunque" nei negozi di Misilmeri, con le manifestazioni, le urla, i cartelloni alle fermate degli autobus, la laurea alla memoria che purtroppo non saprà mai.

Dopo un giorno dalle esequie di Sara, il sindaco Rosario Rizzolo e il dirigente scolastico Salvatore Mazzamuto durante il collegio d’Istituto convocato in via straordinaria, hanno manifestato la volontà condivisa di intitolare il plesso di scuola secondaria di I grado di Portella di Mare a Sara.

La proposta è stata deliberata all’unanimità sia in Collegio che in Consiglio, avviando così l’iter amministrativo della richiesta.

Misilmeri non dimentica, anzi vuole ricordare ogni giorno. Vuole che ogni alunno che frequenta e frequenterà la sua scuola sappia o si chieda chi era Sara Campanella, così che la sua storia rimanga eterna.

Significa coniugare la necessità della memoria e l'esigenza di non abbassare la guardia. Che questa battaglia parta dalla scuola.

Il plesso di Portella di Mare è la scuola media frequentata da Sara.

«Una decisione non solo dall’alto valore simbolico ma anche emozionale se pensiamo che Sara quegli spazi li ha vissuti e frequentati e - si legge in una nota del Comune di Misilmeri - adesso con la sua giovane vita spezzata potrà essere da monito ai tanti giovani e alle famiglie che la frequentano.

Ma in più, e forse anche più banalmente, intitolare un plesso scolastico a Sara significa nominarla ogni giorno, tutti i giorni, sempre e per sempre.

Ci immaginiamo - continua - già l’eco di frasi del tipo “sto andando al plesso Sara Campanella, ti aspetto al plesso Campanella, i miei figli frequentano il plesso Sara Campanella” o ancora semplici domande quali : “Perché la mia scuola si chiama così?”

Imporrà ancora di più alle nostre coscienze di impegnarci e lottare per lei e per tutte le altre donne vittime di violenza.
L’iter prevede diversi passaggi burocratici che l’Amministrazione Comunale si è già fatta carico di sollecitare agli uffici preposti».

Anche i ragazzi della Vucciria hanno fatto sentire la loro voce in uno dei mercati storici del capoluogo. Hanno realizzato un murales nel centro della Vucciria: «Non servono ali per volare via da questo mondo, a volte basta solo la mano sbagliata.

A Sara, strappata alla vita per mano di chi non ha saputo accettare un semplice NO. Abbiamo voluto dipingerti perché resti, perché il tuo volto parli anche quando il silenzio fa troppo rumore.

Questo murales è amore, è rabbia, è memoria. Noi della Vucciria crediamo profondamente in questo messaggio: con la nostra piccola voce, vogliamo gridare forte contro ogni forma di violenza.

Finché una sola donna avrà paura, nessuno di noi sarà davvero libero. Per te, Sara. Per tutte le donne. Non vi lasceremo sole, è una promessa!!».

A soli 22 anni un suo collega universitario le ha portato via tutto uccidendola per strada a Messina, dove studiava all'università al corso di laurea triennale in Tecniche di Laboratorio Biomedico e svolgeva il tirocinio al Policlinico, l'ospedale in cui è stata trasportata in fin di vita.

Una sofferenza immane ha zittito la Sicilia intera, a partire dal capoluogo fino ad arrivare a Messina e Misilmeri, il luogo dov'è nata.

Il dolore della famiglia è devastante, ma purtroppo la vita scorre anche troppo velocemente anche per chi deve far fronte a una sofferenza simile.

La madre Cetty Zaccaria durante l'attesa dell'autopsia vuole fare qualcosa affinché sua figlia sia l'ultima vittima di femminicidio e parlarne tra i banchi.

«Aiutami ad entrare in tutte le scuole per raccontare la storia di Sara affinché nessun’altra figlia sia strappata dalle braccia di una mamma». Così secondo Repubblica dice la madre di Sara Cetty Zaccaria, a Messina, rivolgendosi a Lucia Scolaro, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Tusa-Mistretta dove è maestra titolare.

«Su questi temi sono previsti passi ulteriori che annunceremo - ha spiegato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara -. L’iniziativa di Maria Concetta Zaccaria, a cui tramite la preside ho voluto far arrivare un forte abbraccio, sarà una testimonianza di grande importanza all’interno di questo percorso formativo».
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