CURIOSITÀ
Altro che guerra fra popoli, il suo nome è un gioco: perché Piano Battaglia si chiama così
Nonostante i numerosi riconoscimenti e la popolarità di questo luogo meraviglioso, in pochi conoscono l'origine del suo nome. La storia che proprio non ti aspetti
Piano Battaglia
Situata a 1.572 metri sopra il livello del mare, Piano Battaglia è l'unica stazione sciistica della parte occidentale siciliana a essere provvista di un impianto di risalita e di piste di discesa. La famosa meta per gli sport invernali rientra nel complesso carsico del Carbonara e si trova nella zona compresa tra Pizzo Carbonara e il Monte Mufara. Entrambi i complessi montuosi si avvicinano ai 2000 metri sopra il livello del mare.
Chiunque visiti questo pianoro nel cuore delle Madonie si ritrova immerso in un’atmosfera suggestiva, caratterizzata da chalet e villette tipiche dei paesaggi di montagna. Tramite le escursioni a piedi o in mountain bike, è possibile ammirare le grandi varietà di flora e fauna presenti a Piano Battaglia.
Quelle appena descritte sono solo alcune delle ragioni che hanno portato alla decisione, da parte della Regione Siciliana, di istituire il Parco Regionale per la tutela delle bellezze naturali e monumentali nel 1989. In aggiunta, Piano Battaglia rientra nella rete internazionale dei Geoparchi mondiali UNESCO, per promuovere lo sviluppo di un’area di alto interesse geologico.
Ben 15 comuni della Provincia di Palermo fanno parte della riserva e ogni zona è contrassegnata da una lettera che indica il grado di protezione riservata a quell’area.
Nonostante i numerosi riconoscimenti e la popolarità di Piano Battaglia, spesso l’origine del nome di questo meraviglioso paesaggio naturale viene data per scontata e associata a qualche scontro avvenuto in epoche lontane.
Secondo una delle ipotesi più diffuse, il nome della frazione di Petralia Sottana deriverebbe dal conflitto tra gli Arabi e i Normanni che risale al periodo compreso tra il X e l’XI secolo d.C. In base ad altre opinioni, il nome Piano Battaglia si riferirebbe a uno scontro coi Saraceni, ma sembra che questa storia sia stata inventata semplicemente per glorificare la famiglia dei Ventimiglia, che vantavano diversi possedimenti sulle Madonie.
La verità ha un carattere molto più allegro e non ha nulla a che fare con la violenza o con gli scontri armati. Già nel VI secolo a.C., Alceo e Anacreonte scrissero di un gioco di origine sicula che era molto praticato dai Greci e dagli Etruschi. Grazie ad alcuni rinvenimenti archeologici è stato possibile scoprire molti dettagli sul cottabo, il passatempo preferito dai pastori e dai contadini dopo le intense giornate lavorative.
Durante le serate conviviali, al termine dei banchetti, gli uomini erano soliti utilizzare le ultime gocce di vino per tentare di centrare un bersaglio. Con una tecnica di cui gli antichi abitanti della Sicilia divennero veri e propri fuoriclasse, i giocatori muovevano un recipiente in maniera circolare sul braccio sinistro e poi lanciavano l’oggetto nella speranza che le gocce all’interno di esso colpissero dei piccoli vasi posizionati in un recipiente colmo d’acqua.
Ben presto il termine cottabo fu associato al femminile cottaba, un altro gioco diffuso tra i lavoratori delle Madonie che si divertivano a sfidarsi cercando di tagliare la legna nel più breve tempo possibile.
Tuttavia, anche questo termine venne poi sostituito da vattagghia, che si riferiva al bestiame e veniva utilizzato per i pascoli. Da queste modifiche si giunse poi al termine odierno Piano Battaglia.
Riflettendoci, il pianoro è ancora oggi un luogo di svago, in cui è possibile divertirsi in compagnia e fare gare di velocità.
Sicuramente le pratiche che si svolgono oggi a Piano Battaglia non comprendono il taglio della legna a tutta velocità, ma è possibile sfidare i propri amici sugli sci o su una mountain bike.
Lo spirito giocoso e la voglia di condividere momenti di convivialità rimangono comunque due prerogative della popolazione siciliana di tutte le epoche.
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