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Alla fine vince la legalità a Palermo: il murale alla Vucciria deve essere rimosso

Su segnalazione della Soprintendenza dei beni culturali, la polizia municipale ordina ai proprietari della palazzina la rimozione della gigantografia

Balarm
La redazione
  • 23 gennaio 2025

Il murale in piazza Caracciolo a Palermo (frame dal servizio tv di "Striscia la notizia")

Alla fine vince la legalità. Il murale di piazza Caracciolo, alla Vucciria, raffigurante Emanuele Burgio, il ragazzo ucciso nel 2021 per un regolamento di conti, deve essere rimosso subito.

La polizia municipale di Palermo, su segnalazione della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali, ha notificato ai proprietari della palazzina su cui è stata realizzata la gigantografia, l'ordinanza di rimozione del murale, realizzato sul prospetto dell'edificio, prospiciente la piazza e senza alcuna autorizzazione.

«Considerato che, secondo le disposizioni di tutela del Codice dei beni culturali e del paesaggio (art. 10 del D. lgs. 42/2004), piazza Caracciolo è un sito storico - si legge nel provvedimento - e, pertanto, rientra tra i beni culturali».

I proprietari hanno 5 giorni di tempo per rimuovere il dipinto. Poi tocca al Comune cancellare la gigantografia, addebitando i costi di rimozione ai residenti del palazzo.

Proprio nei giorni scorsi, gli agenti erano intervenuti in un'autofficina di via Magnisi, gestita da un parente del ragazzo raffigurato nel murale e completamente abusiva. I locali e l'attrezzatura sono stati sottoposti a sequestro e all'attività sono stati apposti i sigilli.

A sollevare il caso era stato nei giorni scorsi un servizio di "Striscia la Notizia". L'inviata Stefania Petyx si era recata sul posto raccontando i fatti e sentendo anche i pareri dei residenti, che hanno confermato di sapere chi fosse il ragazzo ritratto.

Qualcuno ha anche esordito dicendo alla giornalista che «Non ci si può avvicinare. Se qualcuno tocca i murales scoppia un "bordello"».

Nel servizio è intervenuto il sindaco Roberto Lagalla che ha dichiarato: «I murales non devono solo costituire dei buoni esempi, ma devono seguire anche un percorso autorizzativo. Se questa vicenda fosse stata autorizzata sarebbe grave, laddove non lo sia stata dovremo agire di conseguenza».
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