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Al posto dell'asilo un'antenna 5G: che accade nel quartiere (senza scuole) di Palermo

I cittadini da più di 20 anni chiedono una scuola ma nello stesso terreno è stato installato un ripetitore, suscitando critiche e proteste. In programma una fiaccolata

  • 12 dicembre 2024

L'antenna 5G nel terreno di Baida

Dopo oltre 20 anni, i cittadini del quartiere Baida di Palermo chiedono la costruzione di un asilo nido. Peccato, però, che proprio in quell’area, in teoria destinata al plesso scolastico, sia stato installato un ripetitore 5G, in pieno centro abitato e, per la precisione, in via Alla Falconara, 17.

Una comunità di oltre duemila abitanti, dove, finora, non sono presenti scuole, ma un’antenna sì (sebbene al momento non in funzione).

L’amministrazione comunale, nelle scorse settimane, aveva annunciato di essere pronta a eseguire nuove valutazioni nel merito dei pareri rilasciati, ma secondo gli abitanti di Baida, ancora non sono state date risposte.

A raccontare quanto accaduto è l'associazione “Insieme per Boccadifalco”: «I residenti chiedono a gran voce l’intervento del sindaco, Roberto Lagalla. In quella zona ci sono persone con disabilità e problemi di salute che, di certo, non troverebbero giovamento dal vivere vicino ad un’antenna 5G. In quell’area, vogliamo vedere i bambini giocare e non questo tipo di infrastrutture», afferma il presidente dell’Associazione “Insieme per Boccadifalco”, Luca Baglione.
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«Vivo proprio accanto all’antenna, a circa 18 metri – racconta Antonino Iraci del Comitato Baida e residente del quartiere -. Ma ci sono altre famiglie, che vivono a circa 5 metri. Ricordo ancora il giorno in cui abbiamo visto l’inizio dei lavori Alla Falconara ed eravamo felici perché, finalmente, pensavamo che stessero costruendo l’asilo che, da anni, chiediamo».

Una felicità durata poco più di un giorno e trasformata in amara sorpresa, quando hanno assistito all’installazione dell’antenna di circa 35 metri.

«Io stesso sono portatore di pacemaker e il mio medico mi ha consigliato di non vivere più lì», prosegue Iraci.

Una situazione che ha gettato nello sconforto la comunità: tra chi aveva da poco acquistato casa o chi vive lì da sempre e che è affetto da problemi di salute che lo vedrebbero costretto ad abbandonare il quartiere.

I cittadini hanno allora organizzato una fiaccolata per sensibilizzare l’amministrazione comunale e chiedere la rimozione dell’antenna.

L’appuntamento è giovedì 12 dicembre, alle 21.00, in Piazza Baida (antistante la chiesa di San Giovanni Battista).

Già nelle scorse settimane, però, gli stessi cittadini avevano presentato una petizione al sindaco, alla giunta e al consiglio della IV Circoscrizione, chiedendo la sospensione dell’installazione della nuova infrastruttura per le telecomunicazioni.

«Premesso che siamo a favore di ogni miglioramento, quindi anche tecnologico, che agevoli gli individui sia nella vita personale che in quella lavorativa, crediamo, tuttavia, che qualunque cambiamento non possa prescindere dal bene supremo della salute – si legge nella petizione -. Inoltre, in base al P.R.G. 2004 vigente del Comune di Palermo l’area di via Alla Falconara è destinata ad un asilo nido di cui risulta carente l’area di Baida e Boccadifalco».

Nelle scorse settimane, il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore Giuliano Forzinetti, avevano dichiarato che «l’amministrazione è pronta a eseguire nuove valutazioni nel merito dei pareri rilasciati, riservandosi la possibilità di procedere a eventuale procedura, anche tramite apposita ordinanza sindacale, in modo da sospendere la autorizzazioni già rilasciate. Siamo vicini ai cittadini del comprensorio di Baida e faremo tutto ciò che è in potere dell'amministrazione comunale».

«Ad oggi, però, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Siamo in attesa e, intanto, proseguiamo con la nostra mobilitazione”, fanno sapere dall’Associazione “Insieme per Boccadifalco».
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