CRONACA
Addio a Oliviero Toscani: lo (strano) legame con la Sicilia del maestro irriverente
Ci lascia il "fotografo della luce". Fu assessore a Salemi nel 2008 ma il suo legame con l'Isola è profondo e antico. Cosa diceva della Sicilia in un'intervista a Balarm
Il suo legame con la Sicilia era profondo e antico quanto ambivalente. In molti ricordano, su tutto, che fu assessore a Salemi nel 2008 quando era sindaco Vittorio Sgarbi con la delega (particolarissima) alla Creatività, Diritti umani, Comunicazione e Ambiente.
A lui si deve il "Progetto terremoto" della città di Salemi, a cui parteciparono, richiamati anche dal nome centinaia di giovani provenienti da tutta Italia.
Ma, si diceva, il suo legame con l'Isola è profondo e antico. Lo stesso fotograto rivelò a Repubblica che le sue prime foto, all'età di 14 anni, fuorono scattate in Sicilia.
Ecco come parlava della Sicilia il maestro irriverente in un'intervista a Balarm del 2011.
E nel 2022 è sempre affidato a Oliviero Toscani il compito di restituire una Sicilia inedita, di raccontare con le sue foto la bellezza dei mosaici della villa romana del Casale di Piazza Armerina.
Dopo il diploma in fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, inizia a farsi strada nel mondo della pubblicità con la campagna per il cornetto Algida. I suoi scatti vengono pubblicati da Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire. Non mancano nel suo carnet foto per celebri maison di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal.
Poi nel 1982 arriva la celebre campagna per Benetton: i maglioni sono il pretesto per Toscani accendere i riflettori su temi sociali come l’uguaglianza, la mafia, il contrasto all’omofobia, la lotta all’Aids o alla pena di morte.
Dai jeans di "Chi mi ama mi segua" al bacio tra un prete e una suora, al razzismo fino ai volti dei condannati a morte e al corpo di una donna consumata dall’anoressia. Tutte le sue campagne hanno lasciato il segno.
In 60 anni di carriera ha lavorato in ogni luogo del mondo e per tutte le riviste più importanti. Migliaia di ritratti, milioni di immagini. Ma il maestro non voleva essere ricordato per nessuna in particolare, ma «per l’insieme, per l’impegno. Non è un’immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro».
Un percorso che riporta fedelmente nel libro "Ne ho fatte di tutti i colori", uscito nel 2022 per La Nave di Teseo. Racconta di personaggi illustri, da John Lennon ad Andy Warhol, da Muhammad Ali a Lou Reed, fino al desiderio di immortalare Jannik Sinner. Per la moda da Donna Jordan a Claudia Schiffer, fino a Monica Bellucci, ma anche Carmelo Bene e Federico Fellini.
Ovviamente la sua carriera parla da sola. Dal Grand Prix de la publicité (1990) al Leone d’oro all’International Advertising Festival di Cannes (1996), dalla nomina ad accademico di onore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze (2010) al premio alla carriera dell’Art director’s club tedesco (2019), presidente onorario di Nessuno Tocchi Caino.
Toscani è stato anche candidato alla Camera con i Radicali nel 1996 per la Lista Marco Pannella e nel 2006 per la Rosa nel Pugno. Ha fatto scalpore con il suo commento sulla scomparsa del Cavaliere ("per fortuna Berlusconi è morto") e non ha mai nascosto le sue posizioni critiche nei confronti del governo Meloni, ribadite in una delle ultime interviste in tv, a settembre a Piazzapulita di Corrado Formigli su La7.
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