PERSONAGGI
Addio a Maurizio Costanzo, il "re della tv": quando sfidò la mafia che provò a ucciderlo
In un'intervista a "Porta a Porta" Costanzo ripercorre i momenti precedenti e successivi all'attentato mafioso che quasi gli costò la vita. Ci lascia a 84 anni
Il suo nome è legato al Maurizio Costanzo show, in onda dal 1982 su Mediaset.
Tra i suoi programmi più conosciuti c'è anche "Buona domenica". Ha scritto numerosi libri, tra i quali "Chi mi credo di essere" (2004, in collab. con G. Dotto), E che sarà mai? (2006), La strategia della tartaruga (2009), Sipario! 50 anni di teatro. Storia e testi (2015), Vi racconto l'Isis (2016) e Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti (2022).
Costanzo neò 1993 scampò a un attentato. La mafia voleva ucciderlo un anno dopo le stragi del 1992, ma Costanzo, insieme alla moglie Maria De Filippi, riuscì a scampare alle decine di chili di tritolo posizionato di via Fauro, a Roma, una volta terminate le registrazioni al Parioli.
Un giorno, il 14 maggio 1993, che Costanzo in un'intervista a Vespa nel 2018. In seguito all'omicidio di Libero Grassi, avvenuto nel 1991 - insieme a Michele Santoro - Costanzo realizzò una maratona Rai-Fininvest contro la mafia a cui prese parte anche il giudice Giovanni Falcone.
Memorabile rimase la scena in cui Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy".
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