ITINERARI E LUOGHI
A picco sugli scogli e con i "piedi" quasi sull'acqua: è il Villino Barresi di Mondello
Un edificio singolare progettato dal "campione" del Liberty siciliano, Salvatore Caronia Roberti, che riesce a unire l'identità balneare al bi-cromatismo bianco e rosa salmone
Villino Barresi a Mondello
Situato al civico 13 viene progettato già nel 1910 da quel "campione" del Liberty siciliano della città-giardino del primo Novecento che fu Salvatore Caronia Roberti (Palermo 1887-1970), allievo tra i più mimetici di Ernesto Basile.
Nel caso del singolare edificio con "i piedi" quasi sull'acqua del golfo di Mondello, Roberti riesce ad unire nel bi-cromatismo bianco/rosa salmone imposto all'intera costruzione, una fortissima identità balneare di matrice mediterranea in cui la prevalenza dei motivi floreali resta pressoché demandata alla plastica dei ferri battuti di ringhiere, cancelli e applique dei corpi illuminanti.
Restaurato alla fine degli anni Novanta, il piccolo cottage estivo si compone di due piani fuori terra con un elegante loggiato in direzione del golfo e quella torre che incrementa di un livello aggiuntivo la costruzione, proiettandosi letteralmente sull’orizzonte marino protetto dal suo manto di tegole marsigliesi e pienamente armonizzato al contesto roccioso degli scogli per mezzo di una terrazza slanciata verso l'acqua e le lampare notturne.
Per decenni è stata per i pescatori di Mondello una sorta di segnale amico di inizio e fine battuta di pesca, con la sola presenza a margine della suggestiva luce del golfo, almeno fino a quando l'inquinamento visivo tipico della nostra contemporaneità ha preso il sopravvento su tutto.
È senza dubbio la torre del villino più prossimo al rumore delle onde e a quei cambi di orizzonte repentini e capricciosi, tipico delle borgate marinare.
Interessante resta l'articolazione bidimensionale e bicroma delle fasce orizzontali che cingono il perimetro della costruzione e che denotano l'attacco a terra dello stesso e quelle soluzioni di modanature eleganti a ridosso di porte e finestre tipicamente di maniera basiliana e qui espresse con grande mestiere e firma autografa.
Opera d'arte integrale anch'essa come la quasi totalità della produzione abitativa coeva e stilisticamente affine alle sperimentazioni della Scuola di Palermo, si arricchisce di elementi maiolicati a motivi floreali e si caratterizza per quella naturale propensione al paesaggio tipica della tipologia più amata nella parentesi felice della belle époque.
Ultima ma maggiormente suggestiva è ancora una volta la considerazione della grande rispondenza tra i disegni progettuali e la realizzazione, dettaglio non affatto un dettaglio, specialmente se rapportato alla nostra odierna condizione progettuale frutto di locali e sempre più misere approssimazioni e veti di matrice burocratico/amministrativo.
Se stilisticamente, il villino Barresi non è sicuramente tra le più riuscite composizioni floreali di Caronia Roberti, non v’è dubbio alcuno che esso rappresenti già di per sé, forse per questa fortissima vocazione al paesaggio marinaro, una delle costruzioni/icona dell’esperimento di pianificazione della ex-palude ad opera della società Italo-Belga, rappresentando al medesimo tempo la certezza del primato del progetto di architettura persino in continuità della linea di costa.
All'interno di un itinerario della Mondello Liberty minimo, il villino Barresi rappresenta il punto notevole ultimo dell'intera città, custode di tramonti ed albe tra i più sorprendenti dell'intero golfo.
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