AMBIENTE
A passeggio tra le orchidee selvatiche e aquile reali: i Monti Sicani come l'Eden
A metà strada tra Palermo e Agrigento c'è una piccola e magica catena montuosa: tra fossili di 300 milioni di anni fa, animali e la natura incontaminata di Sicilia
L'orchidea "Ophrys Lacaitae" (foto Legambiente Monti Sicani)
La zona protetta è situata a cavallo tra le provincie di Palermo e Agrigento e si estende per circa 50mila ettari.
Boschi, gole e laghi montani caratterizzano il paesaggio dei Sicani: una breve catena montuosa, che ben si differenzia dalla monotonia del paesaggio agrario siciliano.
Dal punto di vista geologico queste montagne sono caratterizzate dall’affioramento di calcari mesozoici e calcari dolomitici triassici, interessante anche l’affioramento della rinomata formazione "Gessoso-solfifera" (sedimenti evaporitici legati alla crisi di salinità del Mediterraneo, avvenuta nel Messiniano per la momentanea chiusura dello Stretto di Gibilterra) e dei Trubi (formazione geologica pliocenica costituita da roccia bianca formata da miliardi di microfossili).
Di grande interesse, e non solo geologico, la splendida Valle del Sosio dove si trovano i più antichi fossili della Sicilia, risalenti a circa 300 milioni di anni fa (Permiano).
Oggi, grazie anche a degli interventi di riforestazione, i boschi stanno riconquistando il terreno perduto. Tra le essenze arboree presenti si segnalano le querce (Quercus pubescens, Quercus congesta, Quercus virgiliana, Quercus dalechampii), il frassino (Fraxinus ornus), l’acero (Acer campestre ed Acer pseudoplatanus) ed il leccio (Quercus ilex).
Degne di nota le fioriture primaverili di orchidee e gigli nei pascoli di alta quota. La fauna consta dei principali mammiferi diffusi in Sicilia come la Martora (Martes martes), l’Istrice (Hystrix cristata), il Gatto selvatico (Felis sylvestris), la Volpe (Vulpes vulpes) e la Donnola (Mustela nivalis).
Mentre tra gli uccelli si segnalano il Nibbio bruno (Milvus migrans), dell’Aquila reale (Aquila chrysaetos), del Capovaccaio (Neophron percnopterus), del rarissimo Codirossone (Monticola saxatilis) e della Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris).
Cospicua la rete stradale che attraversa le varie zone del Parco, così come la quantità di piste e sentieri che raggiungono le aree di alto pregio naturalistico e paesaggistico.
Per tutte le informazioni su escursioni e passeggiate potete consultare il sito web del Parco.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|