I portici di Piazzale Ungheria diventano un teatro all'aperto: cosa prevede il progetto

Sotto i portici di Piazzale Ungheria, dove un tempo sorgeva la redazione dello storico giornale "L'Ora" la piazzetta si rifà il look.

Dopo aver ospitato il villaggio natalizio allestito da Confartigianato, piazza Mariano Stabile, sarà protagonista dei lavori di restauro dei piloni da tempo ammalorati e a rischio crollo.

L'intervento, redatto dagli uffici del centro storico, costerà al Comune circa 300mila euro e avrà inizio tra pochi giorni, quando l'associazione artigiani avrà liberato la piazza dagli addobbi natalizi. «Comincerà a breve e durerà un paio di mesi» tranquillizza l'assessore alla rigenerazione urbana, Maurizio Carta.

Il progetto consiste nell'intervento di messa in sicurezza e ripristino dei pilastri originali, eliminando i cassoni di legno. Restituita alla collettività con un volto nuovo, la piazzetta potrebbe diventare quindi un teatro. «Durante il Natale, i pannelli a chiusura del portico ci hanno fatto venire l'idea - continua l'assessore - di chiudere questo spazio, per restituirlo alla collettività e renderlo più sicuro».Il progetto del futuro teatro all'aperto è ancora da realizzare. «Finiti i lavori torneremo a discutere - afferma Carta - con le associazioni di categoria e con il comitato Piazzale Ungheria sulla possibilità di utilizzare questo luogo per attività culturali, educative, ricreative anche immaginando una chiusura a vetro della pilastratura».

Un tempo, prima di finire in preda al degrado e all'abbandono, piazzetta Mariano Stabile era parte del "salotto" della città insieme all'adiacente Piazzale Ungheria.

Un primo tentativo di rilancio dell'area era stato tentato nel 2022, a ridosso di dicembre, quando il Comune aveva annunciato l'intenzione di realizzare dei mercatini ed eventi natalizi. I mercatini hanno preso forma poi solo questo Natale.

Adesso la volontà concreta di farne un punto d'incontro per la collettività tutto l'anno. «Per far rinascere Piazzale Ungheria non bastano azioni singole - dice Carta -, ma serve un progetto di sistema che coinvolga le migliori energie della città in modo da agire in maniera coordinata ed efficace con il Comune di Palermo a fare da regista.

Il successo della cittadella dell’artigianato è servito anche a testare la possibilità che l'area sia animata da esposizioni ed eventi anche durante tutto l’anno in attesa della definitiva riapertura delle attività commerciali lungo tutti i portici».