AMARCORD

HomeNewsLifestyleAmarcord

A Palermo te la portava "Pedone" e ti sentivi ricco: gli anni d'oro della tv a gettoni

Negli anni '60 un televisore valeva più di due stipendi ed era un lusso, ma un negozio a Palermo aveva trovato il modo per renderlo accessibile a tutti

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 13 ottobre 2024

Stanno per sorgere gli anni '60, e in Italia la televisione è un bene di lusso. È il tempo che un televisore costa 150.000lire circa (due volte uno stipendio medio). Solo le famiglie più abbienti ne posseggono uno in casa, magari nel salotto accanto a una preziosissima radio.

Quel nuovo oggetto del progresso rigorosamente in bianco e nero, è anche motivo di aggregazione. La domenica le famiglie si riuniscono davanti a quel televisore poggiato su un carrello per guardare insieme, grandi e piccoli, quelle meraviglie di "signorine buonasera", le ultime notizie, e i varietà che faranno storia.

Arriva presto una genialata tutta italiana: il televisore a gettoni. Chiunque avrebbe potuto vedere la Tv a tempo. A Palermo il negozio "Pedone" di piazzale Ungheria 14 consegna l'ultimo arrivo del boom economico reso pubblico in un trafiletto del giornale "L'Ora" che ancora vive nel web: «Per averlo basta riempire il modulo di prenotazione che potrete richiedere alla Ditta».
Adv
Una possibilità, questa, per fare arrivare la televisione in tutte le case siciliane. Infatti il trafiletto di Pedone a caratteri cubitali dice: «Nessun anticipo da versare. Nessuna cambiale da firmare».

Ma come funzionava il tempo? E soprattutto quanto costava? «Sarà vostro 100 lire per volta» continua il manifesto.

Il televisore a gettoni viene installato nelle case degli italiani ed è corredato di un dispositivo speciale che consente un'ora di visione per ogni moneta da lire 100 inserita. Diverse monete inserite contemporaneamente consentono la visione per più ore senza interruzione. Il tempo rimasto e non utilizzato viene conservato anche quando viene spento.

Ma torniamo a Palermo.

Alla fine di ogni mese, l'esattore della Ditta "Pedone", alla presenza di un utente o di un suo familiare, preleva dal dispositivo le monete da lire 100 accumulate e rilascia una ricevuta in conto pagamento del televisore. La bellezza di quel progresso non solo tecnologico non finisce qui.

Infatti, la somma degli importi delle ricevute, fino alla concorrenza del prezzo del televisore, consente all'utente di entrare in proprietà di quell'oggetto tanto desiderato da ogni famiglia. Una strategia, quindi, per rendere possibile la visione a tutti. Una sorta di comodato d'uso o ancora di un pagamento a rate di oggi.

È tuttora simbolica l'immagine del trafiletto dove si vede una moneta di 100 lire che sta per essere inserita dentro un televisore di Pedone.

Nei social si leggono commenti e ricordi così: «una sorta di Pay TV: più pagavi, più vedevi e prima ti sdebitavi» oppure «Due soli canali dove c'era il top di tutto. Cultura, spettacolo, film, ed era anche bello che alle 23.00 finivano le trasmissioni. E la TV si guardava sempre in compagnia».

Nel web esistono ancora chicche incredibili come questa: «A metà di "Lascia o raddoppia" bisognava inserire un'altra moneta. E non nomino 'Lascia o raddoppia' a caso: quando la trasmissione andava in onda, la città letteralmente chiudeva e dove c'era un televisore tutti si sentivano autoinvitati» sorride Michele.

È bello volgere uno sguardo al passato e sapere, soprattutto per chi non c'era, che quando il progresso cominciò a fare capolino c'era l'entusiasmo di stare insieme e di scoprire i segreti e i misteri di un'innovazione.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI