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A Palermo sono i maestri (indiscussi) della frutta candita: dopo 70 anni chiude "Nuccio"

Cala il sipario su un'altra insegna storica della città. Stavolta tocca a un nome che ha fatto scuola nella pasticceria siciliana, famoso per il suo "canale di zucca"

Balarm
La redazione
  • 2 aprile 2024

La sede dell'industria dolciaria Fratelli Nuccio, in corso Calatafimi a Palermo

Un'altra insegna storica di Palermo chiude per sempre. Un "pezzo" importante di corso Calatafimi va via: è l'industria dolciaria "Fratelli Nuccio". Un nome altisonante, un "brand" di punta - come si dice oggi - nel settore della pasticceria siciliana. Tra i suoi prodotti, l'inimitabile "Canale di Zucca" e il "mandarino candito tardivo di Ciaculli", fiori all'occhiello dell'azienda.

Come accadde per molte attività commerciali storiche palermitane, anche quella dell'azienda Nuccio è una storia di famiglia. A fondarla fu Salvatore Nuccio alla fine del 1800.

Nel 1914 Salvatore vinse la mediaglia d'oro alla “Esposizione internazionale di Genova” grazie ai suoi dolci e liquor ritenuti di grande qualità.

Nel 1916 sposò Maria Rosa Catalano, con cui ebbe ben nove figli, 8 maschi e una femmina. Aprì un negozio di alimentari e dolciumi, con cui riuscì a portare avanti la famiglia, senza mai negare un aiuto ai più poveri, che erano tanti soprattutto negli anni della seconda guerra mondiale.
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Dopo la morte di Salvatore, nel 1951, i cinque fratelli Antonino, Giovanni, Giuseppe, Vincenzo ed Eugenio costituirono la società “Industria dolciaria fratelli Nuccio”, che si specializza nella vendita di materie prime, semilavorati e dolciumi vari per le pasticcerie.

Molti a Palermo ricordano la sede storica di via Lincoln, celebre per essere uno dei confettifici più rinomati della città. Sulla scia del boom economico, gli anni '50 e '60 furono anni di grande sviluppo per l’azienda dei fratelli Nuccio.

Ciascun fratello si specializzò in un determinato settore produttivo: Antonino nella pasticceria, Giovanni negli acquisti e nelle vendite, Giuseppe nell’amministrazione, Vincenzo nella produzione dei confetti ed Eugenio nella produzione della frutta candita.

Nel 1968 acquistarono un grande forno, che in quegli anni e nel decennio successivo risultò il più grande forno produttivo esistente addirittura in tutto il Meridione.

Come dicevamo prima, fiore all'occhiello dell'azienda era la frutta candita. Come il Canale di zucca, zucca candita il cui nome "canale" deriva dalla forma che ricorda appunto la tegola siciliana, in dialetto u canali.

Altro prodotto inimitabile il Mandarino candito Tardivo di Ciaculli, realizzato appunto con il rinomato mandarino raccolto a Ciaculli e molto richiesto dalle aziende produttrici di panettoni aromatizzati.

Una storia di successo, una storia di famiglia su cui purtroppo è calato il sipario. «Comunichiamo che l'attività sarà chiusa a tempo indeterminato». È il triste post comparso oggi, martedì 2 aprile, sulla pagina Facebook dell'azienda.

Una notizia che ha scatenato reazioni e commenti nostalgici fra i palermitani. «Un altro pezzo di storia di Palermo che se ne va», «Hanno fatto la storia della pasticceria palermitana, è un peccato». «Niente dura per sempre, tutto finisce, che peccato». E così via tantissimi altri.
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