PERSONAGGI
A Palermo se dici Pollicino, dici pane: addio a Sebastiano, un pezzo di storia della città
Tanti i commenti di cordoglio arrivati in queste ore alla famiglia di Sebastiano Pollicino. Commovente il ricordo del nipote apparso sui social. Oggi i funerali

Sebastiano Pollicino
«Te ne sei andato così all improvviso, nel giorno di una delle nostre feste che da anni per tradizione onoriamo. Ci hai fatto un brutto scherzo nonno, e tu non sai quanto pagherei per tornare a ieri sera e riabbracciarti un ultima volta».
Così il nipote di Sebastiano Pollicino, fondatore dello storico panificio di viale Piemonte, annuncia la scomparsa di una vera istituzione in fatto di panificazione nel quartiere e della città. Erede della storica bottega di via Ugo Bassi aveva 79 anni. Oggi i funerali nella chiesa di Santa Maria di Monserrato.
Un fulmine a ciel sereno per la famiglia e sono tante le manifestazioni di cordoglio tra i commenti al post apparsi sulla pagina Facebook del panificio. Molti ricordano il suo "sorriso dolce", la sua cordialità e gli ottimi prodotti che giornalmente deliziavano i suoi affezionati clienti. Il pane, caldo e profumato, ma anche la focaccia e il suo sfincione.
Una vita, quella di Pollicino, dedicata al suo lavoro, un pezzo di storia di Palermo. È morto il 13 dicembre, nel giorno di Santa Lucia, quando secondo tradizione i panifici rimangono chiusi e i panificatori si incontravano per pranzare insieme.
«Sarei stato ore e ore ad ascoltare tutte le tue vicende che da ragazzo hai passato - ricorda ancora il nipote - di come piano piano tu e i tuoi fratelli abbiate creato questa azienda, questo nome, che noi nipoti, figli e cugini negli anni abbiamo portato avanti e continueremo a farlo.
Mancherà vederti entrare al panificio col tuo solito saluto, mancherà vederti salire al banco a tagliarti un pezzo di sfincione e a dare consigli su come migliorare i prodotti. Mancherà tutto di te. Potrei scrivere all’infinito di te, ma preferisco fermarmi qui. Chi ti ha conosciuto, gli amici, i parenti i clienti (che tu adoravi tanto) sanno che cuore grande avevi.
Adesso con molta forza tutta la nostra famiglia si impegnerà ancora di più ad andare avanti e continuare a portare il nome Pollicino sempre in alto. Oggi ci saremmo dovuti mangiare quell’arancina che l’anno scorso a causa del mio incidente non abbiamo potuto mangiare… vedi? Io sono qua che ti aspettavo e tu mi hai fatto questo brutto scherzo! Ciao nonno, sono sicuro che hai raggiunto la nonna, il tuo grande amore, da cui eri ormai lontano da troppo tempo».
Così il nipote di Sebastiano Pollicino, fondatore dello storico panificio di viale Piemonte, annuncia la scomparsa di una vera istituzione in fatto di panificazione nel quartiere e della città. Erede della storica bottega di via Ugo Bassi aveva 79 anni. Oggi i funerali nella chiesa di Santa Maria di Monserrato.
Un fulmine a ciel sereno per la famiglia e sono tante le manifestazioni di cordoglio tra i commenti al post apparsi sulla pagina Facebook del panificio. Molti ricordano il suo "sorriso dolce", la sua cordialità e gli ottimi prodotti che giornalmente deliziavano i suoi affezionati clienti. Il pane, caldo e profumato, ma anche la focaccia e il suo sfincione.
Una vita, quella di Pollicino, dedicata al suo lavoro, un pezzo di storia di Palermo. È morto il 13 dicembre, nel giorno di Santa Lucia, quando secondo tradizione i panifici rimangono chiusi e i panificatori si incontravano per pranzare insieme.
«Sarei stato ore e ore ad ascoltare tutte le tue vicende che da ragazzo hai passato - ricorda ancora il nipote - di come piano piano tu e i tuoi fratelli abbiate creato questa azienda, questo nome, che noi nipoti, figli e cugini negli anni abbiamo portato avanti e continueremo a farlo.
Mancherà vederti entrare al panificio col tuo solito saluto, mancherà vederti salire al banco a tagliarti un pezzo di sfincione e a dare consigli su come migliorare i prodotti. Mancherà tutto di te. Potrei scrivere all’infinito di te, ma preferisco fermarmi qui. Chi ti ha conosciuto, gli amici, i parenti i clienti (che tu adoravi tanto) sanno che cuore grande avevi.
Adesso con molta forza tutta la nostra famiglia si impegnerà ancora di più ad andare avanti e continuare a portare il nome Pollicino sempre in alto. Oggi ci saremmo dovuti mangiare quell’arancina che l’anno scorso a causa del mio incidente non abbiamo potuto mangiare… vedi? Io sono qua che ti aspettavo e tu mi hai fatto questo brutto scherzo! Ciao nonno, sono sicuro che hai raggiunto la nonna, il tuo grande amore, da cui eri ormai lontano da troppo tempo».
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