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A Palermo bocciato il tram in via Libertà: i motivi del no e l'ira del sindaco Orlando

Stop al progetto su cui l’amministrazione comunale puntava per collegare il centro alle periferie. Plauso della Lega ma Catania tuona: «Pugnalata alle spalle della città»

Balarm
La redazione
  • 26 novembre 2021

La realizzazione del tram a Palermo subisce una brusca battuta d’arresto dopo la bocciatura in Consiglio comunale della linea A, che doveva passare da via Libertà partendo dalla stazione centrale per finire la sua corsa in via Crocerossa.

Un progetto su cui l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando, con l’assessore alla Mobilità Giusto Catania in testa, puntava per collegare il centro alle periferie.

Il sindaco a caldo bolla lo stop come «un atto illegittimo di grave irresponsabilità politica» e sottolinea come questo sia un «danno arrecato allo sviluppo di Palermo, alle attività economiche e alle opportunità di lavoro».

E infine lancia un monito: «Nessuno si illuda: questa opera si realizzerà e la prossima amministrazione avrà il privilegio di inaugurarla».

Catania dal canto suo parla di «una pugnalata alle spalle della città. Una pagina buia per Palermo». L’assessore incalza sulla perdita del «finanziamento pubblico di 800 milioni di euro».
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Poi scende nel dettaglio: «Non si possono collegare tra loro i depositi di Brancaccio e di Borgo Nuovo». E non potranno essere collegate col centro città «i quartieri dello Zen, Sferracavallo, Mondello, Villaggio Santa Rosalia, Bonagia, Cep, la cittadella universitaria, il Policlinico, l’Ospedale Civico, la parte a monte della Circonvallazione».

Ma c’è chi rivendica con orgoglio la battaglia vinta ieri in Consiglio: «Siamo molto soddisfatti per la bocciatura della linea A del tram che avrebbe devastato via Libertà e via Roma», affermano la deputata regionale e il consigliere comunale della Lega Igor Gelarda.

«Così per come strutturato - proseguono - questo tram non è utile alla città, anzi rischia di danneggiarla pesantemente. Ora è finalmente chiaro che non si perderà nessun finanziamento, anzi si liberano risorse per il cui utilizzo metteremo nero su bianco idee e proposte utili alla città».

Sulla bocciatura maturata in Consiglio comunale interviene anche Legambiente: «La decisione di ridurre l'estensione del nuovo servizio tramviario è una scelta anacronistica. Ricordiamo ai consiglieri che hanno bocciano la linea A, che viviamo nella città meno sostenibile d'Italia», dice Vanessa Rosano, presidente del circolo Legambiente Palermo.

Rosano cita il Rapporto Legambiente Ecosistema Urbano 2021: «Nel rapporto si evince che i servizi per una mobilità ecologica non raggiungono la sufficienza per una città metropolitana e che i cittadini e le cittadine sono ancora fortemente legati all'utilizzo del mezzo privato».

In ultimo «occorre mettere in atto ogni azione a favore dell'abbassamento di emissioni per contrastare i cambiamenti climatici in atto - conclude - e sì, anche il tram è uno strumento che va in questa direzione. Bisogna abbandonare scelte come questa che vanno contro i bisogni di una città dalle tante periferie e la salute delle persone».
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