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"A Palermo basta fast food a cielo aperto": c'è un piano per salvare il centro storico

Contributi alle imprese. L'obiettivo è cambiare volto all'area che va da via Maqueda a piazzale Ungheria e ai mercati storici: cosa prevede il Comune

Balarm
La redazione
  • 5 novembre 2024

Via Maqueda pedonale a Palermo

Basta attività stile fast-food nel centro storico, aiuti alle attività commerciali interessate da cantieri pubblici (vedi anello e passante ferroviario) e a quelle che investono nei mercati storici o recuperano gli antichi mestieri. Il Comune di Palermo prova a mettere ordine e cambiare assetto al centro città, intervenendo a sostegno di commercianti, artigiani ed esercenti.

«Per l'assegnazione dei contributi - spiega l'assessore comunale alle Attività Produttive Giuliano Forzinetti - abbiamo dato priorità agli operatori economici che daranno lavoro a giovani, donne e soggetti diversamente abili e alla riqualificazione del tessuto produttivo e commerciale del Centro storico, che non può continuare a essere un fast food a cielo aperto. Dopo decenni di assoluta anarchia, erano necessari un cambio di passo e una più coraggiosa riorganizzazione di quest'area della città, sia per renderla più vivibile, sia più attrattiva dal punto di vista commerciale».
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Il piano prevede l'impiego di un milione di euro sotto forma di contributi alle imprese (somme derivanti dall'avanzo di amministrazione) e l’erogazione di un aiuto straordinario una tantum rivolto alle vittime di racket.

Requisiti per i contributi
Le modalità e i criteri per l’erogazione dei fondi sono individuati dal "Regolamento per l’erogazione di contributi a favore dell’economia locale”, approvato con deliberazione di Consiglio comunale. Quale titolo preferenziale, si incentiveranno le attività produttive che hanno le seguenti caratteristiche:

- la presenza nell’azienda di quote di donne;
- la presenza nell’azienda di soggetti sotto i 40 anni d’età;
- gli investimenti che riguardino le zone di Piazzale Ungheria, Via Maqueda tratto tra Piazza Sant’Antonino e Piazza Villena;
- gli investimenti che riguardino i Mercati Storici (Capo, Ballarò, Vucciria, Borgo Vecchio);
- che tra gli investimenti proposti siano previsti sistemi di videosorveglianza per attività di somministrazione;
- che si tratti di investimenti che recuperino antichi mestieri;
- che si tratti di investimenti di imprese interessate, negli ultimi cinque anni, da cantieri di opere pubbliche che abbiano causato riduzioni economiche dimostrabili con decremento di fatturato/utile.

«Siamo soddisfatti - aggiunge Forzinetti - perché è la prima volta che il Comune di Palermo dispone di aiuti concreti da destinare al tessuto produttivo locale, mentre fino a pochi mesi fa non c'erano né i fondi né un regolamento ad hoc. Siamo sicuri che ci sarà una forte partecipazione da parte di tutti gli operatori economici cittadini e ci auguriamo, nei prossimi anni, di riuscire a reperire sempre più risorse».

«Incentivare e provare a dare ordine al tessuto produttivo della città, negli ultimi anni troppo sbilanciato sul settore food, soprattutto in centro storico, e – ha affermato il sindaco Roberto Lagalla nel corso di una conferenza stampa a palazzo Palagonia - misure che rappresentano una novità assoluta in favore di esercenti che hanno subito e denunciato richieste di estorsioni. L’amministrazione comunale dimostra che vuole stare al fianco del settore produttivo della città con azioni concrete e su questo fronte è necessaria una continua collaborazione con le associazioni di categoria».

Patto per il decoro
Inoltre, al fine di scongiurare l’abbandono di rifiuti nelle aree di maggiore presenza di attività di somministrazione, l’amministrazione propone un “patto civico” con le attività commerciali e imprese, fornendo cassonetti per la raccolta differenziata di tipo smart con aperture meccanizzate e possibili solo con tessera, al fine di installare isole ecologiche nelle zone di: via Maqueda, via Principe Belmonte, piazzetta Bagnasco, via Emerico Amari, via La Lumia, via Maccheronai e piazza San Domenico.

Contributo a vittime di racket
Tra gli obiettivi imprescindibili dell'amministrazione per la valorizzazione del tessuto economico locale c'è sicuramente la lotta al racket e al fenomeno delle estorsioni, che di fatto condizionano la sfera economica locale, attraverso il controllo delle attività produttive, ne alterano le regole di mercato e provocano rovinose refluenze anche nella sfera psicologica e socio-affettiva delle vittime.

Il contributo straordinario una tantum, pari a 5 mila euro, sarà destinato alle vittime di richieste estorsive o di danneggiamenti posti in essere da soggetti appartenenti ad associazioni mafiose. Nelle ipotesi di eccezionale gravità, identificate nella cessazione o trasferimento dell’attività economica, successive a una o più denunce presentate all’Autorità competente, il contributo straordinario sarà erogato nella misura pari a 10 mila euro, previo parere del Tavolo tecnico permanente antiracket.

I requisiti per poter richiedere il contributo, i termini e le modalità di presentazione dell'istanza sono reperibili nell'avviso pubblico dell'Area Suap, disponibile sul sito web del Comune.
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