CRONACA
A Lampedusa la prima coop agricola sociale: tra orti urbani e sementi delle Pelagie
“Mpidusa” è la prima cooperativa agricola sociale destinata a produrre cibo locale e sostenibile, a partire da sementi antichissime e tipiche delle isole Pelagie
I volontari della cooperativa agricola Mpidusa
Si tratta di una onlus con sede a Roma che conta anche diverse sedi operative in altre regioni, la cui missione è quella di muoversi in diversi territori per realizzare una rete di progetti collegati tra loro, ad ampio raggio nazionale, ma seguendo sempre un approccio ambientale e sociale nei settori dalla campagna, della formazione e delle iniziative territoriali.
Presente a Lampedusa già dal 2014, l’associazione aveva avviato un progetto per la realizzazione di orti comunitari all’interno di un’area pubblica proprio nel centro abitato dell’isola - riqualificando l’area, che prima era una discarica a cielo aperto nella attuale piazza verde - iniziativa che ha coinvolto tutta la cittadinanza, i bambini delle scuole e gli utenti del centro diurno dell'isola.
«Tutto il progetto è nato perché come associazione siamo stati contattati dagli stessi isolani residenti che ci chiedevano di avviare delle opere di riqualificazione ambientale e sociale, lamentando anche la carenza di luoghi di aggregazione - dice Silvia Cama, responsabile del progetto.
Gli orti sono stati un collante importante per le persone dell'isola, che hanno potuto riscoprire relazioni sociali, sementi antiche e i prodotti di un'agricoltura sostenibile, un luogo in cui nascono e crescono relazioni attorno il tema dell’agricoltura e dell’ambiente».
Nell’ottica di una Sicilia meno competitiva e più cooperativa, il progetto Lampedusa Eco Farm, la cui realizzazione è stata possibile anche grazie al sostegno di Fondazione Con il Sud e Open Society Foundations, si prefigge come scopo da un lato quello della produzione di cibo ecologico e dall'altro la creazione di opportunità imprenditoriali su un'isola che aveva sostituito quasi completamente le sue radici contadine con l'attività di accoglienza turistica.
“Il progetto è stato pensato per dimostrare che anche in un luogo di frontiera come Lampedusa, afflitto da fenomeni di desertificazione ed esposto al cambiamento climatico, è possibile riportare l'agricoltura e farlo con una chiave ecologica e sociale - continua Silvia.
La commercializzazione di prodotti freschi e l’attivazione di percorsi turistici ecosostenibili contribuiranno a rilanciare l’economia locale e a creare opportunità di inserimento lavorativo per i giovani e anche di integrazione sociale per i disabili”.
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