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A 5 anni studiava già al conservatorio: chi fu Tony Vella, icona della scena jazz a Palermo

Un maestro che va ricordato. Negli anni '80 dirige un'orchestra dedicata ai nuovi talenti siciliani che prenderà il nome di "The Brass Group Big Band"

  • 30 giugno 2024

Tony Vella

A soli 5 anni era già allievo della maestra Bartolone del conservatorio "Vincenzo Bellini" di Palermo dove studia fino alla maggiore età. Arriva il 1957 ed è l'ora di partire, fa il militare.

Tony Vella, classe '37, oltre ai suoi effetti personali porta con sè la sua musica sempre in testa. A Taranto, infatti, nella Caserma di Marina Miitare, dirige la prima orchestra formata da due trombe, due sax, piano, chitarra, basso, e un cantante scelto tra gli Ufficiali di Marina.

Concluso il servizio di leva, Tony Vella inizia a suonare tutte le sere al "Mirage", il night club per eccellenza della città che aveva aperto proprio in quegli anni.

Nel club di via Emerico Amari Tony Vella suona con il suo quintetto chiamato "i Picciotti" con Sal Genovese al sax, Giorgio Rosciglione alla chitarra, Franco Comito al basso, Ninni Siculiana alla batteria e Tony Vella al piano.

È il 4 gennaio 1960 quando Tony Vella con il suo quartetto "The New Royal" partecipa al Concorso Rai "il Buttafuori" all'interno del Teatro Eden di Termini Imerese e condotto da Luciano Rispoli. È l'anno del suo trasferimento a Roma.
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Qui Tony entra a far parte del gruppo "i Cadetti" formato da Beppe Carrieri (sax), Ettore Lo Vecchio (voce), Ciro Cocozza (batteria), Nicola Tirelli (basso), Mario di Marcianise (chitarra). Questo "complesso" si esibirà alla "Conchiglia d'oro" di Palermo, su "Canzonissima" in TV e alla "Taverna Mexico" di Milano dove Tony conosce il pianista Renato Sellani a cui lo legherà nel tempo un grande rapporto di condivisione artistica.

Sul finire degli anni '60 Tony Vella vive una bella pagina del suo successo. Infatti nel '67 viene ingaggiato da "Michele", cantante della casa discografica RCA della Rai, e con il gruppo dei "Michelangeli" partecipa a storiche trasmissioni come "Cantagiro" e "Campioni a Campione".

Nel '69 Tony incide la canzone "Negro", traduzione di "In the Ghetto" di Elvis Presley. Negli anni '70, gli anni "liberi", Tony Vella si dedica al jazz con un progetto tutto suo che prende il nome di "Gruppo Tony Vella" che lo vede al pianoforte insieme a Giovanni Genovese - tromba e filicorno, Toty Viola - chitarra elettrica, Renato D'Anna - viola elettrica, Franco Messina - basso elettrico, Salvatore Cammarata - batteria.

Un anno dopo, nella cappella di Villa Pantelleria, a Palermo, sede del "Centro Reinhardt" del maestro Claudio Lo Cascio, Tony Vella costituisce un'orchestra apportando un'innovazione come quella di inserire due corni con particolari arrangiamenti timbrici da lui stesso curati al posto dei quattro tromboni della formazione classica.

E per ridere un pò ma anche pe riflettere pienamente su quello che è il nostro patrimonio storico Totò Rizzo omaggia nei social il maestro Tony Vella così: «Voglio solo ricordarlo trasversalmente. Per una delle sue giacche che spesso rilucevano quanto i tasti del pianoforte e le note che ne uscivano magicamente fuori.

Al Politeama si svolgeva una "tre giorni" di jazz organizzata da Claudio Lo Cascio, c'era tutta la Palermo jazzistica, solisti, big e big band, ore e ore di jam session, mainstream, e sperimentazione, free, cool, avanguardia.

Venne il turno di Tony che sedette al piano con una giacca damascata invero degna di nota, faceva più scena la giacca che le sue dita sulla tastiera o la sua chioma argentea anche se la sua esibizione fu assai apprezzata, molto applaudita.

Dopo di lui fu la volta di Piero Costa che mentre si aggiustava il seggiolino, calcolando la distanza che lo separava dai pedali, fu un attimo, uno tsunami sonoro che dal loggione piombò sul palco, un tornado in decibel che fece quasi tremare il busto bronzeo di Garibaldi sopra il proscenio: "Costaaaa, fatti 'mpristàri 'a giacca 'i Tony Vella!!!".

Piero non si scompose, attaccò, rimodulò da par suo le note di Kramer, raccolse ovazioni e tornò in quinta dove - narrano in tono di leggenda - Tony Vella gli porse il luccicante damasco nel caso il giovane collega dovesse essere richiamato in scena e, nonostante ne fosse gelosissimo, paternamente gli disse: "Te 'cca, pigghiatìlla!" ».

Tony Vella si è distinto oltre per essere un ottimo pianista, un buon compositore, e un eccellente organista, soprattutto per essere riuscito ad apportare interventi ritmici rilevanti nel corpo della tessitura orchestrale.

Arrivano i meravigliosi anni '80 ed esattamete tra il 1983 e il 1984 Tony Vella dirige una nuova formazione orchestrale dedicata ai nuovi talenti siciliani che in seguito prenderà il nome di "The Brass Group Big Band".

Un'orchestra con cinque trombe (Nico Riina, Pietro Pedone, Fabio Riina, Giovanni Maniscalco, e Giuseppe Zaffuto), una sezione di quattro tromboni (Giuseppe D'Aquila, Salvatore Pizzo, Salvatore Pizzurro e Pietro Piazza), una sezione di cinque sassofoni (Orazio Maugeri, Claudio Montalbano, Stefano D'Anna, Enzo Vinti, e Antonio Pedone), una sezione ritmica (Riccardo Dalli Cardillo al piano, Gianni Aguglia alla chitarra, Filippo Rizzo al basso, Sebastiano Alioto alla batteria, Vincenzo Favara alle percussioni), due cantanti - Beppe Vella e Flora Faja.

L'Orchestra siciliana ha il suo felice esordio internazionale al 7° Festival "Messina Jazz Meeting" e ancora un successo applaudito da una ricca platea palermitana fu la volta di Villa Giulia che accolse tutta la formazione arricchita dalla partecipazione del sassofonista canadese Larry Nash e dal trombonista romano Danilo Terenzi.

Ripensando ai modelli delle orchestre americane, nel '90 Tony Vella fonda "Tony Vella Fusion Jazz Band", curando l'aspetto dello spettacolo con delle sonorità brasiliane o pop-jazz dove sono state efficaci le performance del cantante Beppe Vella e del batterista Sebastiano Alioto.

Nell'estate del 2016 a Terrasini (paese di nascita del maestro) ho avuto l'onore di essere delegata a ritirare per suo conto la Targa del Comune di Terrasini che lo ha nominato "illustre figlio della nostra terra, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il suo talento musicale, con l'affetto e la riconoscenza di tutti i suoi concittadini, per aver portato nel cuore e aver fatto conoscere, ovunque sia stato, la vera Terrasini ed il talento dei suoi figli migliori".

Nel 2019 il maestro Tony Vella muore dopo una lunga malattia lasciando la sua terra senza un grande musicista che merita una memoria sempre viva.
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