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Lidi, edifici e antiche torri: la Sicilia affida le strutture sul mare (isole comprese)

Sono ben ventisette le strutture che si trovano sulla costa di Palermo, Pantelleria, Lipari, Agrigento e di tanti altri Comuni: si può partecipare al bando e averle in affidamento

Balarm
La redazione
  • 30 luglio 2019

La Torre Pozzillo di Cinisi, vicino Palermo

Si tratta di strutture come ex depositi, caserme, magazzini, torri antiche e vecchi fabbricati ormai abbandonati che però si trovano in luoghi di rilevante interesse paesaggistico: l'idea è di restituirli alla pubblica fruizione e di metterli a reddito affidandoli ai privati.

L'iniziativa (del governo Musumeci) prevede la concessione delle strutture non gratuita e con procedura di evidenza pubblica per un periodo che varia da sei a cinquant'anni: è possibile cambiare destinazione d’uso per porter svolgere attività differenti.

Prosegue infatti l’attività di valorizzazione dei beni immobili che si trovano sul demanio marittimo: l’assessorato al Territorio e ambiente ha diffuso un (è il secondo) bando per assegnare ai privati ben ventisette edifici sparsi in Sicilia.

E sono stati messi a bando quindi i seguenti beni.
Ad Agrigento: ex "Cantiere Grazia" e "Palazzina Piloti" siti nel porto di Licata, oltre a due lotti del fabbricato sbarcatoio nel porto di Lampedusa.
A Gela: la cosiddetta "Conchiglia", il "Lido Eden" entrambi sul Lungomare Federico II di Svevia e un pontile sbarcatoio sul Lungomare.
A Catania: due lotti riguardano le ex Agenzia delle Dogane in via Duca del mare a Riposto e altri due il rudere dell’immobile "Sant'Anna" a Mascali.
A Messina: l’ex colonia di via Cicerata a Barcellona Pozzo di Gotto, l’ex Samar di via Contessa Violante a Messina, le ex Cupole di via Marinaio d’Italia a Milazzo, un bene sito a piazza Marina corta di Lipari e un altro in via Cristoforo Colombo a Oliveri.
A Palermo sono inserite cinque strutture: l’ex Agrumaria Corleone di via Messina Marine e il Pontile Romagnolo nel capoluogo, l’ex Arena Grasso in largo Caduti del mare a Termini Imerese, l’ex Lido Olivella a Santa Flavia e la Torre Pozzillo a Cinisi.
A Trapani, infine, ci sono un magazzino a Trapani (via Vallona angolo via Scudamiglio) e una porzione della Torre San Teodoro sulla strada provinciale a Marsala, oltre ad altri quattro beni nell’isola di Pantelleria: un ex deposito nel Porto nuovo e un altro sul molo Wojtyla, il magazzino di Punta Croce e l’ex Faro San Leonardo.
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Le domande vanno presentate entro il 4 novembre: per informazioni e delucidazioni l'assessorato di riferimento è quello al Territorio e all'ambiente, in via Ugo La Malfa, n. 169 - 90146 Palermo (telefono 091 7077018 e 091 7077843, indirizzo mail assessorato.territorio@certmail.regione.sicilia.it).

C'è dell'altro: altri 18 beni sono stati oggetti di bando all'inizio del 2019, ed è stata completata l'istruttoria per nove di questi. Parliamo del manufatto ex "Opa" di Sferracavallo a Palermo, l’ex bar e ristorante "Cannatello" di Agrigento, due lotti relativi agli ex bagni pubblici "Marina di Cottone" a Fiumefreddo di Sicilia, nel Catanese, il Castello di Falconara a Butera; la lanterna-semaforo Carro di Scicli, l’ex abitazione di Punta Sottile a Favignana e l'ex casa agricola sulla strada provinciale Torretta Granitola a Mazara del Vallo.

«Abbiamo trasformato - commenta il presidente della Regione Nello Musumeci - il patrimonio perduto dei beni storici collocati sul demanio marittimo in un elemento di attrattività e valorizzazione del territorio».

«È stato necessario un lungo e attento lavoro di ricognizione. Con la pubblicazione del secondo bando possiamo dire che siamo riusciti a garantire la conservazione e il recupero di strutture storiche, alcune delle quali risalenti al XVII o al XVIII secolo e la loro messa a reddito - conclude - L’affidamento, che avverrà attraverso un’attenta analisi delle richieste darà modo all’imprenditoria sana di Sicilia di mettersi in gioco e partecipare alla valorizzazione delle nostre ricchezze».
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